Il Milan dovrebbe prendere Dusan Vlahovic? Proviamo a rispondere a questa domanda esponendo i motivi per il sì e quelli per il no

Prendere o no Dusan Vlahovic è diventato un grande argomento di discussione. C’è chi è contrario al suo acquisto e chi, invece, crede ancora nelle qualità del serbo nonostante gli anni difficili alla Juventus. Eppure, quello splendido centravanti che abbiamo ammirato alla Fiorentina aveva davvero fatto impazzire chiunque, tanto che c’è chi lo preferiva ad Erling Haaland o ad altri giovani attaccanti emergenti. La Juventus, pur di averlo, e pur di far felice Massimiliano Allegri, investì 70 milioni di euro a gennaio per l’acquisto a titolo definitivo. Un’operazione che aveva convinto tutti perché sì, Vlahovic era senza ombra di dubbio il centravanti del futuro.
Invece, qualcosa è andato storto, e in quel qualcosa ci sono grosse responsabilità anche dell’attuale allenatore del Milan. Che, nei suoi anni alla Juventus, non è mai riuscito a metterlo nelle migliori condizioni per fare bene. Ma Vlahovic ha avuto le stesse difficoltà anche con Thiago Motta prima e con Igor Tudor poi e quindi in una proposta di calcio molto diversa dalla precedente. Segnale evidente che il suo problema, adesso, dopo tanti anni, va ben oltre l’aspetto tecnico e tattico.
Perché prendere Vlahovic e perché no
Acquistare Vlahovic per il Milan è complicato, seriamente. Perché, grazie ad uno strano contratto firmato con la Juventus al momento dell’acquisto, il suo stipendio è stato inversamente proporzionale al livello delle sue prestazioni: più il rendimento è calato, più soldi ha guadagnato, fino ad arrivare agli attuali 12 milioni di ingaggio. Che la Juventus vuole togliersi di dosso, il prima possibile e a qualunque condizione. Non a caso, ha aperto alla possibilità di una rescissione contrattuale: perdere un asset come lui a zero è meno doloroso, a quanto pare.

Quell’ingaggio, lo sappiamo, è proibitivo, inconcepibile per l’azienda Milan. Se la società è convinta, dovrà per forza di cose trovare una soluzione, ma stiamo parlando di un taglio che va oltre la metà. Questo è uno dei motivi per cui dire no a Vlahovic, al quale se ne aggiungono altri due: l’incompatibilità tecnica (non personale) con Allegri già dimostrata nei tre anni alla Juventus e la necessità del Milan di avere un attaccante con caratteristiche diverse da Gimenez, più abile nel giocare con la squadra e a supportare la manovra. Un no che potrebbe trasformarsi in un sì se…
Se Vlahovic è davvero disposto a passare dagli attuali 12 milioni a 5 milioni di stipendio, allora è un tentativo che vale la pena fare, sempre se davvero la Juventus è disposta a liberarlo a costo zero. Un’altra condizione per dire sì a Vlahovic è legata alle motivazioni: con la Juventus ha fatto davvero male e potrebbe guardare alla possibilità Milan come una rivincita per sé stesso ma anche per chi non ha creduto in lui in questi anni, con aspre e durissime critiche (in primis dai tifosi). Terzo e ultimo motivo: il Milan ha maledettamente bisogno di un colpo di “rottura” (un po’ come fu Calhanoglu per l’Inter), di un acquisto che faccia rumore e che possa alterare un po’ gli equilibri del campionato e che cambi la percezione mediatica che si ha oggi del Milan, cioè di un club debole e con scarsa capacità di farsi valere.