Palermo-Milan 0-4: schiaccianti, è il Milan bellezza

PALERMO-MILAN 0-4 – Tre tiri in porta in sette minuti per un totale di cinque occasioni: un inizio di partita da cardiopalma per i ragazzi rossoneri che non vincono al Barbera da ben 6 anni. Una squadra mutilata, una formazione obbligatoria per Massimiliano Allegri che ha poche scelte da fare ma tante certezze importanti: Ibrahimovic si mette in luce fin dall’inizio dimostrando quanto sia indispensabile all’interno del gruppo; Emanuelson sembra un altro giocatore e riesce a crearsi occasioni importanti per il gol calciando addirittura con il destro, un tiro troppo centrale per impensierire Viviano ma che gli permette di acquisire nuove sicurezze e tanta fiducia espressa nell’arco di tutta la sua partita; molto bene anche Antonini e Abate autori di un buon lavoro sulle fasce utile ai compagni nel pressing alto che opacizza la risposta del Palermo schiacciato nella propria metà campo. La squadra di Mutti prova a ritrovare un po’ di spinta sfruttando qualche ripartenza grazie alla buona intuizione di Ilicic e di Miccoli, gli unici rosaneri ad essere entrati in partita; provano qualche conclusione pericolosa ma Abbiati non si fa sorprendere permettendo ai ragazzi di ricominciare da capo il pressing asfissiante che concede a Ibrahimovic di segnare il gol dello 0-1: un rientro scoppiettante per un campione che vuole sempre e solo la vittoria, se spettacolare meglio. Lo spettacolo, quello vero, non tarda ad arrivare, al 30′ una punizione a favore del Palermo li mette nella condizione di trovare la rete del pareggio, una confusione incredibile in area tiene tutti con il fiato sospeso per qualche secondo poi l’ottima difesa rossonera riesce a spazzare mettendo un buon pallone per Robinho che, con carattere, riesce a sfruttare il contropiede appoggiato da Ibrahimovic, a 30 metri da Viviano scarica proprio sullo svedese, si ferma, sembra che l’abbrivio sia finito, sembra che il Palermo possa tornare in difesa, invece arriva la beffa del rientrato numero 11: cambia piede e con un sinistro micidiale insacca il gol dello 0-2. Il Palermo può solo vedersi annebbiare la vista tanto da subire il terzo gol dopo pochissimi minuti ed è sempre lui a segnarlo: una tripletta che sa tanto di rivincita e schiaffo a quelle 3 giornate di squalifica scontate senza una motivazione tangibile. Ibrahimovic è tornato e quando ha voglia di giocare non ce n’è per nessuno. Se pochi minuti prima il Palermo aveva solo la vista annebbiata ora vede proprio tutto nero e anche le gambe tremano di fronte alla potenza di una squadra ferita e spinta dal desiderio di rivalsa. Nonostante le fasce funzionassero alla perfezione con Antonini a sinistra Massimiliano Allegri regala il secondo tempo a Mesbah: minuti importanti per farlo ambientare nel gruppo anche se appare sempre estremamente lento rispetto agli altri. Il Palermo di Mutti soffre visibilmente, quell’oscurità in cui sono inesorabilmente piombati nel corso del primo tempo continua nel secondo mentre il Milan ci vede benissimo e, nonostante il risultato, continuano il pressing alto cercando la goleada sempre nell’ottica della vittoria spettacolare, della vittoria conquistata e schiacciante. Al 10′ (2°T) entra in campo la grinta del piccolo Faraone al posto di Emanuelson. Ibrahimovic arretra mentre El Shaarawy si posiziona sulla sinistra (per poi scambiarsi ripetutamente con Robinho) e sfiora subito il gol di interno destro, un tiro poco angolato che non mette Viviano in difficoltà. Passa un minuto e il nostro giovane numero 92 mette un cross perfetto per Thiago Silva che insacca lo 0-4, per quanto Viviano si sia dimostrato essere il migliore in campo, dalla parte avversaria, con qualche parata spettacolare, non riesce a frenare la furia rossonera e i palloni calciati dal Milan sembrano sempre più pesanti. Tornando sul solito discorso-Inzaghi credo che questa fosse la partita giusta per regalargli qualche minuto in più rispetto agli ultimi 10, servono per raggiungere il primato, non per dimostrare interamente quello che ancora potrebbe dare alla squadra, a quella maglia per cui ha fatto tanto, tantissimo e, anche se gli anni passano per tutti, avrebbe ancora un po’ di benzina nelle gambe per tornare al gol: l’unica cosa per cui ha sempre vissuto.

A questo punto, dopo un risultato di questa portata, dopo una rivalsa portata finalmente a casa con forza e determinazione mi risulta difficile parlare degli assenti, di tutti quei giocatori indispensabili che non sono più tanto determinanti quanto abbiamo sostenuto fino a questo momento. La mia tesi viene avvallata: quello che conta sono le motivazioni, più alti sono gli obiettivi, ovviamente se raggiungibili, più grande è la determinazione con cui vengono perseguiti. Non è solo calcio, è un insegnamento di vita e il Milan serve anche a questo, a palesare agli occhi di tutti quanto il lavoro duro e continuativo serva e ripaghi con la stessa moneta. Erano sei anni che i rossoneri non spodestavano il Palermo in casa: si sono ripresi l’onore, con gli interessi.

Allegri lo aveva detto: “Sarà la sfida decisiva”, fosse vero il Campionato sarebbe già scritto.

Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

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