Milan, quanti dubbi su Boateng: la rinascita deve partire dal suo ritorno

 

Milan News- A chi si aspetta un modulo nuovo in vista della partit con l’Anderlecht, magari cambiando posizione a Boateng, Allegri ha risposto: “A una squadra in cerca di una nuova identità, è meglio non togliere una delle poche certezze”. Boateng è dirompente nel fisico e anche sul piano della personalità. Quando Berlusconi, l’anno scorso, dichiarò di preferirlo mezzala, Prince non si fece pregare per rispondere: “Per fortuna non è lui l’allenatore”. Lo disse in forma di battuta, così come con una battuta (“magari potrei fare anche il portiere”) reagì l’estate scorsa a un’altra dichiarazione del presidente: “Vedo bene Boateng come centravanti”. Perchè, dipendesse da Prince, giocherebbe solo da trequartista. I critici discutono dell’abitudine di andare al tiro sempre e comunque di Prince, o della sua mania di cercare la giocata a effetto. Ma Boateng è fatto così, prepotente, anarchico, un uomo in più, o un uomo in meno, nel senso che agisce secondo traiettorie e schemi personalissimi. Allegri sente di non poter fare a meno di lui e della sua fisicità: l’attacco del Milan è sterile, e se non altro il Boa è uno che prova a calciare da tutte le posizioni, che ha forza ed è difficile da stoppare per qualsiasi difensore. Sarebbe veramente la scelta giusta quella di spostarlo dalla posizione di trequartista?

Elmar Bergonzini-www.Milanlive.it

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