Editoriale: Tassotti non è l’uomo giusto, ecco perchè

MILAN EDITORIALE TASSOTTI RINASCITA – Cercando di stravolgere del tutto un consueto articolo dove spiegare motivazioni, analizzare dati ed avanzare proposte, partiamo subito da una domanda: cosa accadrà subito dopo il triplice fischio dell’arbitro Proença, direttore di gara di Malaga-Milan? Con gli occhi fissi al tabellone luminoso del risultato, tutti i nodi, in pochi secondi, potrebbero venire al pettine. Rompiamo gli indugi: nonostante le smentite di rito e le parole del pregara, Massimiliano Allegri, tecnico livornese alla 3^ stagione sulla panchina della squadra meneghina, rischia tantissimo. Senza voler essere dissacranti a tutti i costi, nessuno, tifosi più accaniti compresi, si aspetta dagli uomini in rossonero domani sera, una prestazione spumeggiante con un gioco fluido e bello da vedere. Il minimo sindacale richiesto è un risultato positivo. Nemmeno una vittoria sonante, anche tre punti tirati per i capelli, o un pareggio ben conquistato farebbero al caso del Milan.

C’è però l’altra eventualità, quella della sconfitta, quella che nessuno si augura. E qui sono guai. Guai sopratutto per Max, chiamato a fare le valigie e lasciare Milanello. L’indiziato numero uno a sostituirlo è Mauro Tassotti, milanista doc, uomo già dentro allo spogliatoio rossonero, persona di fiducia della dirigenza. Tassotti ha tutti i crismi per arrivare al posto più importante della panchina rossonera, soprattutto dopo anni di apprendistato ed un lavoro a volte silenzioso dietro Max Allegri ed Ancelotti. Proprio questo lavoro per Max e questa forte conoscenza dello spogliatoio, però potrebbero pregiudicare l’avventura sulla panchina di Tassotti che, di questo inizio di campionato deludente è anch’egli uno sfortunato protagonista. Un’aria di freschezza e rinnovamento, con Tassotti come primo allenatore, non arriverebbe di certo: per dare una scossa all’ambiente, forse ciò che manca,  il Milan potrebbe essere costretto a puntare altrove. Ed ancora una volta, per Tassotti, potrebbe non essere il momento giusto.

Mauro Piro – www.milanlive.it

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