ALLEGRI INTERVISTA GAZZETTA – Di seguito la prima parte dell’intervista di Allegri di stamane a La Gazzetta dello Sport.
Lei non ha più vent’anni, però ha scelto di restare al Milan, cosa che può sembrare un po’ folle visti i giorni di maggio…
«Io mi fido del mio istinto: quando non l’ho seguito, ho sbagliato. Abbiamo parlato, io, Galliani e il presidente, e abbiamo deciso di continuare. Per me questa è una nuova sfida».
Con quali prospettive? Se Conte e Buffon temono di non poter rivincere il campionato, lei cosa può dire?
«Che ho una squadra di ragazzotti di qualità e che rispetto all’agosto scorso abbiamo il vantaggio di essere insieme già da un anno. Credo che sarà un campionato più equilibrato, con una frattura fra le prime seisette e le altre. Ma la Juve viene da due vittorie, ha preso giocatori bravi e quindi è la favorita per forza».
Lei è stato per un paio di stagioni il destinatario delle frecciate di Conte, che ora sembra avercela di più con Mazzarri… Starà più tranquillo.
«Io sto sempre tranquillo. Solo che alla Juve hanno preso qualche mia battuta troppo sul serio. C’è qualcuno che dovrebbe fare un bel corso di umorismo».
Ma alla fine, i suoi rapporti con Conte e Mazzarri come sono?
«Io rispetto tutti. Ma il carattere è una cosa e la capacità professionale un’altra. Conte ha fatto un lavoro eccellente, Mazzarri è bravo e farà bene anche all’Inter. Quanto a me, ora sembriamo un po’ più una squadra rispetto a un anno fa. Abbiamo dall’inizio Balotelli che è stato il colpo del 2013, abbiamo recuperato De Jong. E ho fiducia in Galliani: di solito nel finale fa sempre buoni colpi di mercato».
Finora le altre hanno cambiato e il Milan è più o meno lo stesso.
«Ma è migliorato come squadra. I giovani sono cresciuti, e se migliorano le qualità individuali migliora il gioco. Se io faccio giocare qualche ragazzo non è perché è un giovane e devo lanciarlo: se lo scelgo, lo scelgo perché è bravo».
Nella prossima stagione, chi dovremo tener d’occhio?
«Petagna e Cristante hanno cominciato bene con la prima squadra: prima meglio Cristante, ora meglio Petagna. Ma bisogna avere equilibrio con i giovani, non esaltarsi se fanno bene e non ammazzarli quando sbagliano: El Shaarawy, che al primo anno di Milan a volte non veniva convocato, poi ha fatto 28 presenze. I ragazzi che abbiamo devono crescere, ma hanno qualità. Sono curioso di vedere Vergara e Gabriel».
I grandi club italiani per ora stanno prendendo sberle in amichevole: è preoccupato?
«Guardo al mio Milan, e a parte i 35 minuti di follia contro il City mi pare che il nostro precampionato sia buono. Per quanto riguarda l’Inter, per esempio, hacambiato metodo di lavoro. Mazzarri avrà tempo per fare progressi: giocherà una volta la settimana, e per una squadra rinnovata è un grande vantaggio».
Passiamo all’estetica del gioco: come farà a giocare con il 4312 se il trequartista non ce l’ha? Saponara non si è ancora visto e Boateng è molto atipico.
«A seconda degli avversari possiamo avere tre punte o due punte e un trequartista».
Lo ha spiegato a Berlusconi?
«Siamo d’accordo. E poi nelle mie squadre ci sono sempre quattro giocatori offensivi: tre attaccanti più un centrocampista che si inserisce».
Qual era la sua posizione sulla eventuale cessione di El Shaarawy?
«Il Napoli ha ceduto Cavani e ha reinvestito, lo stesso ha fatto laRoma con Marquinhos. Detto questo, son contento che sia rimasto, perché Stephan ha fatto buone cose e ne farà di migliori».
Ma la cessione non sarebbe stata uno scandalo…
«Bisogna guardare i fatti: i club italiani devono autofinanziarsi. Con tutti i soldi che girano nel resto del mondo, è impossibile essere incedibili. In Italia non ci sono giocatori incedibili».
La redazione di Milanlive.it