Milan, secondo fatturato in Italia e undicesimo posto in campionato: i conti non tornano

Berlusconi Galliani

Secondo i dati diffusi ieri da Deloitte, il Milan possiede un fatturato di 256.9 milioni di euro che lo pone al decimo posto in Europa e al secondo in Italia dietro alla Juventus (272.4).
La distanza dalle big europee è considerevole, ma fa specie che club come Napoli (148.4 milioni) e Roma (124.4) che incassano meno soldi abbiano una squadra maggiormente competitiva rispetto al Milan.
Per onestà intellettuale dobbiamo dire che il valore della rosa rossonera non rispecchia la classifica attuale e cioè quell’undicesimo posto che fa veramente rabbrividire. Ma se le cose fossero andate bene questa squadra occuperebbe al massimo il quinto posto, esattamente dove si trova adesso l’Inter.
Com’è possibile che il Milan con il secondo fatturato d’Italia non lotti per lo Scudetto alla pari della Juventus o almeno per un piazzamento in Champions League? Evidentemente i ricavi non vengono ben gestiti da chi è chiamato ad amministrare la società e dunque da quell’Adriano Galliani spesso elogiato per operazioni di mercato dalla dubbia utilità.

Molti si limitano a dire che questa è semplicemente un’annata storta e che presto il Milan tornerà nelle posizioni in cui era abituato a stare anni fa. Ma finora abbiamo sentito solo tante chiacchere. Non c’è traccia di quel famoso progetto giovani sbandierato circa un anno fa da Silvio Berlusconi (“Stiamo seguendo cento giovani in tutto il mondo e speriamo di riuscirne a prendere una quindicina per tornare a vincere in Italia, in Europa e nel mondo in poco tempo”). Assistiamo ad un mercato fatto da scambi modesti, scarti e parametri zero. Dov’è il progetto in tutto ciò?
E a chi critica non si venga a dare degli ingrati perché in passato si è vinto molto e bisogna essere riconoscenti verso la società. Il passato lo conosciamo tutti, ma non per questo ci si deve mettere le fette di salame negli occhi e fingere che vada tutto bene.

Il Milan si trova in uno stato di coma profondo e sarà difficile uscirne senza che vi sia la volontà di tornare ad investire e a programmare il futuro. Questa volontà attualmente non la vediamo negli attuali membri della società, nonostante lo sbandierato rinnovamento voluto da Barbara Berlusconi. Qualcuno dice di attendere la prossima estate per valutare meglio l’operato societario. Noi in estate saremo sempre qui ed aspetteremo al varco la dirigenza, come sempre.

Matteo Bellan – www.milanlive.it

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