Milan, mistero Honda: un virus oggi, tanti dubbi domani

Honda
Honda

Keisuke Honda è arrivato al Milan con qualche mese di ritardo (non per colpa sua), qualche decina di giornalisti al seguito e più di qualche ambizione. Dopo il primo periodo in Italia i cronisti giapponesi sono diminuiti, i titoli in prima pagina sono quasi spariti e le ambizioni si sono spezzate contro un muro di difficoltà che neppure lui forse immaginava così alto. Keisuke Honda era partito a razzo, facendo intravedere nel piccolo incubo di Sassuolo-Milan un giocatore capace di essere risolutivo. Pochi giorni più tardi ha fatto gol contro lo Spezia in coppa Italia, poi è caduto nell’anonimato e ieri nella gastroenterite che aveva già colpito Kakà nei giorni scorsi.

Problemi – La gastroenterite arriva a stoppare dubbi tattici che stavano avanzando: pareva difficile che Seedorf riproponesse anche a Napoli il trio creativo della partita giocata contro il Torino. Il problema, oltre alla scarsa propensione ad agire anche in fase difensiva, riguarda proprio la posizione di Honda e Kakà, che devono trovare la misura reciproca. Kakà sulla fascia non è il massimo, Honda neppure. Uno dei due deve spostarsi, adattarsi, ma ci vuole tempo per riuscirci. La squadra di Seedorf è ancora un cantiere, l’idea di calcio attrattivo, come lo ha definito ieri Benitez, molto positiva, ma al momento in questo progetto Honda sembra un oggetto misterioso. Un disco volante che plana qua e là senza trovare mai il posto giusto. E non è una buona notizia visto che Seedorf è ben deciso a proseguire lungo la strada che ha scelto, e abbastanza forte e appoggiato dalla società per farlo.

Ambientamento – Passata la gastroenterite sarà più chiaro il piano di Seedorf per Keisuke, ma le quotazioni in questo momento sono in ribasso. Il Milan di Seedorf prende forma e pare evidente che non possa andare avanti con gli stessi uomini delle prime partite. Si cambia davanti, ma anche a centrocampo, e Montolivo, che sta uscendo dalla coppia dei mediani, potrebbe rientrare nel trio avanzato. Il capitano e la maglia numero dieci: esclusioni pesanti, ma i dubbi sulla posizione dei due con il nuovo sistema di gioco restano, e le difficoltà pure: basti dire che all’ultimo fixing persino il giovane Saponara sembrava favorito su Montolivo per prendere eventualmente il posto di Kakà appena uscito dal virus. Dato per scontato che l’unico intoccabile è proprio Kakà e che Taarabt è un acquisto benedetto dall’allenatore, resta un posto che Robinho, Honda, Saponara e magari Montolivo dovranno giocarsi tutte le volte: non era lo scenario che aveva in mente Honda. Fuori dalla Champions League per via delle regole (è già stato schierato dal Cska Mosca), fuori oggi per la gastroenterite. Domani si vedrà. Honda è arrivato su una carrozza dorata e ora deve pedalare su una semplice bicicletta. In salita.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Impostazioni privacy