Ancelotti si racconta: “Ecco i migliori giocatori che ho allenato. Finale? Sono sereno”

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti

Intervistato dal quotidiano britannico Daily Mail, a poche ore dalla finale di Champions League contro i cugini dell’Atletico Madrid, il tecnico delle merengues Carlo Ancelotti ha risposto ad alcune domande sulla sua carriera da allenatore e da giocatore. Ecco alcune parti salienti dell’intervista:

L’ingresso nella storia eguagliando Bob Paisley: “Se penso a questo record come motivazione? No, non una motivazione ma un motivo di orgoglio, un’onore. Lui ha vinto tre Coppe Europee da manager nel ’77, ’78 e ’81, io spero di unirmi a lui domani sera”.

Sulle sue origine e la sua giovinezza: “Sono cresciuto in una famiglia umile, mi ha dato i giusti valori. Non abbiamo mai comprato nulla in un supermercato, facevamo tutto in casa: pane, latte, formaggio e avevamo le galline per le uova. Mi ricordo di non aver mai fatto una doccia prima dei 16 anni, la prima volta stavo sotto il getto d’acqua e pensavo: “Ma che cos’è?” (ride ndr)”.

Sui suoi ideali di vita: “Ho dei principi basilari, ad esempio non guido una Ferrari ma giro con una Opel”.

Il suo migliore 11 possibile: “Una volta ci ho pensato, riguardavo tutto i giocatori che ho avuto e pensavo ad una formazione perfetta con tutti questi ma è una operazione impossibile, non difficile. (Ride ndr) Se volete posso dirvi i migliori reparto per reparto:

PORTIERI: Casillas, Diego Lopez, Cech, Buffon, Van der Sar,

TERZINI SINISTRI: Maldini, Ashley Cole, Marcelo, Maxwell,

DIFENSORI CENTRALI: Terry, Nesta, Stam, Thuram, Cannavaro, Thiago Silva e la lista può andare avanti,

TERZINI DESTRI: Cafù, Ivanovic,

CENTROCAMPISTI: Pirlo, Lampard, Xabi Alonso, Deschamps, Gattuso,

ATTACCANTI: Shevchenko, Kakà, Inzaghi, Ibrahimovic, Del Piero, entrambi i Ronaldo, Drogba, Anelka, Torres, Crespo, Zola,

TREQUARTISTI: Ronaldinho, Rivaldo, Rui Costa, Bale…. Ah mi sono dimenticato di Zidane! (ride ndr) Ma ce ne sono molti altri che mi sto dimenticando”.

Sul suo rapporto con i presidenti dei club: “Sono fortunato, ho avuto sempre grandi presidenti: Agnelli, Mr. Parmalat, Berlusconi, Abramovich, l’emiro del Qatar e adesso Perez. Silvio e Florentino sono diversi da tutti gli altri però, sono cresciuti tifando la squadra che possiedono, gli altri no, e per questo ti danno più supporto”.

La storia e gli incontri con Florentino Perez: “Ho un grande rapporto con lui. Ha provato a portarmi a Madrid quando ero al Milan più volte: nel 2006 e qualche anno dopo, in quel frangente però lui non era al comando del Real per cui scelsi il Chelsea”.

Sulla sua avventura al PSG: “Ho deciso che era tempo di andare e lasciare Parigi quando uscimmo ai quarti di Champions League, tutti iniziarono a lamentarsi e io capii. Mi era stato detto che avrei dovuto costruire qualcosa nel tempo, dopo solo un anno cambio questo e iniziarono a guardare e a volere solo il risultato”.

Le sue finali da calciatore e giocatore: “Ho giocato e vinto nel ’89 e nel ’90 vestendo la maglia del Milan, come allenatore ho vinto nel 2003 e nel 2007, resta quella finale del 2005…”

La partita di Istanbul: “La finale di Istanbul è la più folle. Il primo tempo è stata una delle performance migliori che tutte le mie squadre abbiano mai fatto. Incredibile, anche il secondo tempo, dopo il 3-3, abbiamo giocato bene. Scherzo spesso con Xabi Alonso negli allenamenti, lui mi guarda e io glio dico: Ei, hai una coppa che mi appartiene (ride ndr)”.

Sulla finale di domani: “Ci conoscono, ma anche noi conosciamo loro. Adesso non sento la pressione, sono calmo”.

Redazione Milanlive.it

 

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