Milan, quando Inzaghi disse no a Malaga e Sassuolo

Milan, Inzaghi
Filippo Inzaghi

Mesi di attesa e di duro lavoro nelle giovanili, poi la promozione in prima squadra; la parabola di Pippo Inzaghi ha avuto un lieto fine per una carriera già straordinaria da giocatore e che può diventarlo altrettanto come allenatore. La Gazzetta dello Sport ricorda però due momenti chiave degli ultimi anni in cui Inzaghi ha rischiato di lasciare Milanello, scelta che probabilmente gli avrebbe precluso la possibilità di divenire oggi il tecnico dei rossoneri.

La prima richiesta arrivò nel giugno 2012, quando Inzaghi aveva dato l’addio al Milan come calciatore ma dentro di sè sentiva ancora la voglia di fare gol sul filo del fuorigioco. Arrivò la chiamata del Malaga, club spagnolo da poco qualificatosi in Champions League e Pippo fu sul passo di accettare un contratto annuale; arrivò però Galliani a fargli cambiare idea, offrendogli subito la panchina degli Allievi Nazionali pur di tenerlo a Milanello.

Poi lo scorso inverno, quando era già tecnico della Primavera, ci provò il Sassuolo del tifosissimo rossonero Squinzi a strapparlo dal Milan proponendogli la panchina dei neroverdi. Anche in quel caso molta titubanza fino al colloquio con Galliani che gli promise il ‘salto’ dai piccoli ai grandi in breve tempo. Inzaghi ha resistito alle tentazioni ed ora si gode il frutto della sua pazienza.

Redazione MilanLive.it

 

 

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