Un Chivas non fa primavera: ecco le mosse da effettuare sul mercato

Filippo Inzaghi & Adriano Galliani
Filippo Inzaghi & Adriano Galliani

Il Milan ha concluso la tournée in Nord America con una vittoria per 3-0 contro il Chivas grazie alle reti di Niang, Balotelli e Pazzini. Un successo che sicuramente ridà un briciolo di fiducia e di morale alla squadra dopo le tre batoste subite contro Olympiacos, Manchester City e Liverpool, ma che non nasconde le lacune della squadra di Filippo Inzaghi. L’avversario che avevamo di fronte a Houston era modesto e pertanto le carenze emerse negli impegni precedenti non sono del tutto venute fuori. C’è però molto da lavorare sul mercato.

 

Lo diciamo da anni: serve un portiere affidabile. Christian Abbiati ha un’età avanzata ed è alle prese spesso con acciacchi di natura fisica, senza dimenticare che il suo rendimento nel corso delle varie stagioni è altalenante. Michael Agazzi è del tutto inadeguato e per lui si parla già di un possibile trasferimento al Sassuolo. Infine c’è il giovane Gabriel, le cui qualità ancora non si sono ben capite considerando il poco spazio di cui ha potuto usufruire. Sicuramente la soluzione del prestito potrebbe essere più utile per capire il suo potenziale. Fare panchina al Milan non può aiutarlo a crescere. In entrata è forte il nome di Diego Lopez, 33enne del Real Madrid. Si sta trattando sull’ingaggio, pare. La richiesta dello spagnolo è elevata, triennale da oltre 2.5 milioni di euro netti annui. Sicuramente una cifra elevata sulla quale bisogna un attimo riflettere. Per Mattia Perin, giovane dal sicuro futuro, non sembrano esserci speranze in questa sessione di mercato. Il prezzo di 10 milioni fissato dal Genoa è proibitivo per le casse di via Aldo Rossi.

 

Capitolo difesa. Adriano Galliani ripete che numericamente il reparto è al completo. Se però andiamo ad analizzare la qualità dei diversi elementi ci viene da storcere il naso. Serve un centrale rapido, abile nella marcatura e in fase di impostazione. Lo stipendio di Philippe Mexes pesa come un macigno ed ostacola ogni affare. Da anni c’è il problema del terzino sinistro ed il Milan, dopo la cessione di Kevin Constant al Trabzonspor, intende provare a risolverlo con Pablo Armero dell’Udinese. Il colombiano è reduce da un buon Mondiale, anche se nella restante parte della stagione aveva deluso con Napoli e West Ham. La speranza è che sia motivato a riscattarsi e tornare ad essere l’ottimo laterale che si è visto nelle sue prime apparizioni ad Udine.

 

In mezzo al campo si sente la mancanza di un giocatore di qualità in grado di organizzare il gioco della squadra, di essere il fulcro di ogni azione e di essere il classico regista al quale si dà il pallone sapendo di metterlo in cassaforte. Sicuramente l’assenza di Riccardo Montolivo si fa sentire, ma il capitano rossonero non basta. Bryan Cristante ha bisogno di tempo e fiducia per riuscire a ricoprire questo ruolo e forse per lui al momento è meglio un impiego da mezzala. In questa posizione sta agendo Riccardo Saponara, un altro che necessita di tempo per riuscire a convincere. Michael Essien è invece un elemento del quale si può fare a meno, i soldi spesi per il suo ingaggio (circa 5 milioni lordi annui) potrebbero tranquillamente essere utilizzati meglio.

 

In attacco Inzaghi vuole un esterno destro di piede mancino. Da settimane si fa il nome di Alessio Cerci, ma il prezzo da 20 milioni fissato dal Torino è proibitivo. Si sono fatti anche altri nomi più o meno interessanti. La cosa certa è che Pippo va accontentato in quale modo per non ostacolare quelle che sono le sue idee tecnico-tattiche. Come prima punta l’incognita rimane sempre Mario Balotelli. Saprà calarsi in quel ruolo seguendo le indicazioni del suo allenatore? Incrociamo le dita.

 

E’ dunque un Milan che va ricostruito facendo acquisti in ogni reparto. La squadra va creata partendo dalle fondamenta. Pensare solo al reparto offensivo sarebbe un grosso errore. E’ inutile avere validi attaccanti se la difesa fa acqua da tutte le parti ed il centrocampo non è in grado di fare gioco. C’è da lavorare e manca meno di un mese alla fine del mercato. In tempo per fare delle buone operazioni c’è. Adesso la palla passa a Silvio Berlusconi e ad Adriano Galliani.

 

Matteo Bellan

 

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