Milan, Abbiati: “In Coppa Italia motivazioni a mille. Campionato? Nessun dramma”

Christian Abbiati (Getty Images)
Christian Abbiati (Getty Images)

Oggi alla vigilia della sfida di Coppa Italia tra Milan e Sassuolo ad intervenire in conferenza stampa è Christian Abbiati e non Filippo Inzaghi.

 

Queste le prime parole del portiere rossonero: “Giochiamo in casa una gara secca, quindi saremo avvantaggiati. Le motivazioni sono a mille. Il Sassuolo davanti è una squadra pericolosa, hanno grandi giocatori in attacco. Il problema in Campionato è che non siamo riusciti a chiudere la partita“.

 

Ha poi aggiunto: “In classifica non siamo lontani dal terzo posto e abbiamo fino a questo momento a nostro vantaggio lo scontro diretto con la Lazio. La gara di Torino non deve portare ad una situazione drammatica, perché il dramma non c’è. Non penso che il problema possa essere di carattere atletico perché abbiamo giocato a lungo 10 contro 11 ma abbiamo preso gol su calcio d’angolo. La squadra non ha espresso il suo gioco ma ci siamo difesi bene“.

 

Il Milan vuole riscattare le ultime prestazioni negative: “La sosta ha un po’ interrotto il nostro cammino. Con il Torino è stata una partita strana, credo sia stato solo un passo falso. Cerci? Ci può dare tanto, credo che lui abbia grande voglia di riscatto, è un giocatore della Nazionale e aggiunge valore alla squadra. In Mister Inzaghi abbiamo fiducia. Sul pullman nel viaggio di ritorno da Torino, c’era grande silenzio: segno che la squadra ci tiene. Domani dobbiamo dimostrare che il gruppo c’è“.

 

Per quanto concerne i gol presi su palle inattive e gli obiettivi stagionali si è così espresso: “La spiegazione è solo una: ci vuole attenzione nelle marcature e un po’ di furbizia. Terzo posto? Io credo che il Milan ce la possa fare, è un obiettivo che tante squadre inseguono, non siamo lontani dalla Lazio. Dobbiamo pensare partita per partita“.

 

Abbiati ha concluso così il suo intervento: “Dobbiamo rimanere vicini al terzo posto e continuare a lottare. Io alla Coppa Italia ci tengo, per me vuol dire giocare con la maglia del Milan. Non c’è la colonna sonora della Champions League ma resta una competizione importante. Sono al Milan da 15 anni e la cosa più fastidiosa è che le squadre vengono a Milano pensando di giocarsela, prima invece speravano di non subire goleade. Le cose devono tornare così“.

 

Fonte: acmilan.com

 

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