Milan, Inzaghi ha bisogno di leader per uscire dalla crisi

Filippo Inzaghi (Getty Images)
Filippo Inzaghi (Getty Images)

La Gazzetta dello Sport evidenzia che nel Milan attuale non ci sono leader e si tratta di un fatto oggettivo, perché altrimenti la squadra non si troverebbe in questa situazione. Riccardo Montolivo è un buon capitano, ma non è un leader. Le sue doti tecniche meriterebbero maggiore consapevolezza nei propri mezzi e un salto di qualità dal punto di vista del temperamento. Filippo Inzaghi ed il resto del gruppo ne hanno bisogno.

 

Non possono essere dei trascinatori neanche i vari Philippe Mexes (per limiti caratteriali), Nigel de Jong (non in grado di prendere per mano la squadra) e Jeremy Menez (troppo anarchico e scostante). Potrebbe esserlo Diego Lopez per il fatto di avere esperienza e di non spaventarsi di fronte a nulla, ma vive la partita nella sua area. Dunque bisogna sperare nella crescita di Giacomo Bonaventura, uno degli ultimi ad arrendersi in ogni partita. Non è uno che urla, ma i compagni hanno fiducia in lui.

 

Il Milan ha bisogno di qualcuno che possa trascinarlo fuori dalla crisi in cui è finito, ma in questo momento il leader di Inzaghi è Inzaghi stesso. Pippo difende sempre la squadra e cerca di aiutarli, ma purtroppo non gioca più.

 

Solitamente nel calcio abbiamo più tipi di leader. C’è il leader caratteriale, ossia il giocatore che sa quando alzare la voce, che sa cosa dire e quando dirlo, che quando parla gli altri lo ascoltano e non si chiedono nemmeno se abbia ragione: lo seguono e basta. C’è il leader tecnico, ossia il giocatore che nei momenti decisivi della partita si fa dare la palla perché tra i suoi piedi non scotta, perché sa sempre cosa farne, perché ha la personalità per gestirla, perché semplicemente risolve la gara proprio nell’attimo in cui va risolta. C’è il leader emotivo, ossia il giocatore che in campo usa il linguaggio del corpo per trascinare i compagni. Nel Milan di Carlo Ancelotti c’erano Seedorf e Pirlo (leader tecnici), Gattuso e Ambrosini (leader emotivi), Maldini (leader sotto tutti i punti di vista) e in generale c’erano giocatori di personalità che nei momenti critici riuscivano a trovare il modo per uscirne. Nell’organico rossonero attuale mancano queste figure.

 

Redazione MilanLive.it

 

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