Milan, è corsa a due per la panchina. Perchè Inzaghi deve lasciare in fretta

Stefano Peduzzi
Stefano Peduzzi

La missione spagnola di Adriano Galliani non ha ancora portato i frutti sperati dai tifosi rossoneri. Nell’aria di Milanello la fiducia per il clamoroso ritorno di Carlo Ancelotti, dopo le dichiarazioni di oggi pomeriggio di Silvio Berlusconi, è crescente giorno dopo giorno, ora dopo ora. Mercoledì sarà il giorno “X” della risposta del tecnico di Reggiolo. Se fino a qualche giorno fa sembrava una missione impossibile, oggi le speranze sono cresciute addirittura al 50%.

Se non dovesse concretizzarsi la pista Ancelotti, l’alternativa è comunque un nome molto importante: Antonio Conte. L’addio alla Nazionale è sempre più probabile. Il ct non gradisce di fare l’allenatore solo in determinati momenti dell’anno e vuole rimettersi in gioco in un club che vuole fare una campagna acquisti importanti e, perchè no, sfidare quella Juventus che lo ha già dimenticato a favore dell’ex rossonero Max Allegri. Tra una settimana, massimo dieci giorni, capiremo quale sarà la strada giusta.

Nel frattempo, chi non sta vivendo ore di felicità, è Pippo Inzaghi. L’addio al Milan potrebbe già avvenire sabato sera, dopo la sfida con l’Atalanta. Non è arrivato l’esonero, non sono arrivate le dimissioni del tecnico, ma il divorzio è nell’aria. A Inzaghi, tra l’altro, converrebbe ufficializzare a breve l’addio per sperare di trovare una panchina in serie A. La pista Sassuolo potrebbe infatti tramontare, molte panchine stanno già trovando un occupante in questi giorni. A Pippo converrebbe salutare al più presto. E dimenticare in fretta questa deludente stagione all’esordio che, in questo contesto societario e con questo mercato, avrebbero condizionato in negativo la stagione di tanti altri suoi colleghi. La tempra di Inzaghi, che da giocatore era sempre l’ultimo a mollare, lo aiuteranno a costruirsi una buona carriera anche da mister.
Stefano Peduzzi

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