Farina: “Non ho preso una lira dalla vendita del Milan. Berlusconi me l’ha portato via”

Silvio Berlusconi e Giussy Farina
Silvio Berlusconi e Giussy Farina

I primi anni ’80 non sono di certo indimenticabili per i tifosi rossoneri. I due anni di Serie B in tre stagioni e una situazione societaria continuamente allo sbaraglio fino all’arrivo di Silvio Berlusconi. Dall’82 all’86 il presidente di quel Milan fu l’imprenditore Giuseppe Farina, già conosciuto nel mondo del calcio per gli anni di presidenza con il Lanerossi Vicenza. La mano di Berlusconi è stata sicuramente decisiva per i successi ottenuti negli anni, ma la squadra che ereditò da Farina era tutt’altro che scarsa: c’erano già uomini come Franco Baresi, Paolo Maldini, Filippo Galli, Alessandro Costacurta, Mauro Tassotti, Alberigo Evani e Pietro Paolo Virdis.

 

Giussy, intervistato dai microfoni del Giornale di Vicenza, ha così parlato della cessione della società rossonera: “E’ stata tutta una dinamica di natura legale. Non avevamo pagato l’Irpef per 5, 6 mesi, ma allora bisogna anche ricordare che altre società erano in situazioni ben peggiori, purtroppo il mio vicepresidente Nardi nel frattempo era passato con Berlusconi ed ha portato alla luce questa inadempienza alla quale si sono appigliati per portarmi via il Milan, infatti così è stato“.

 

Farina ha anche rivelato un importante retroscena di quella trattativa che gli portò via la società: “Il Milan mi è stato letteralmente portato via da Silvio Berlusconi, dalla vendita del Milan non ho preso una lira, tanto che dopo 6 mesi, quando venni intervistato dalla Gazzetta dello Sport, dichiarai che dicessero a Berlusconi di farmi un assegno di almeno ventimila lire, così poteva dire che lo aveva davvero acquistato“.

 

Redazione MilanLive.it

 

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