Ex Milan, Weah spiega: “I miei sogni e l’orgoglio di essere liberiano”

George Weah
George Weah (©GettyImages)

George Weah è sicuramente ricordato da tanti tifosi del Milan per le sue giocate, i suoi gol e per la sua simpatia. L’attaccante liberiano, soprannominato King George o Il Re Leone, ha lasciato buoni ricordi nell’ambiente rossonero, dove ha vinto due scudetti nelle stagioni 1995/1996 e 1998/1999. L’ex bomber liberiano ha chiuso la propria carriera nel 2002 all’Al Jazira negli Emirati Arabi e successivamente si è dedicato alla politica per cercare di migliore la situazione del suo poverissimo Paese.

Nell’intervista rilasciata a Fifa.com l’ex giocatore ha parlato dell’orgoglio di essere nato in Liberia e in generale della sua carriera: “Sono molto orgoglioso di essere liberiano. Io amo il paese e amo la gente. Certo che mi sarebbe piaciuto giocare la Coppa del Mondo, ma ho ottenuto così tanto nella mia carriera di calciatore che non posso lamentarmi. L’unica cosa che è deludente è che così molti altri Lone Star non hanno il successo personale che ho avuto io“.

Weah ha proseguito così il suo intervento facendo trasparire sempre la sua proverbiale umiltà: “Quando ho iniziato, il mio sogno era quello di giocare a calcio professionale. Questo era il mio sogno. Io non sognavo di vincere il Pallone d’Oro o Fifa Player of the Year. Volevo giocare professionalmente e raggiungere quanto potevo. E’ stato veramente l’amore per il gioco. Ma poi, naturalmente, vincere premi è stata molto speciale. Penso che sia stato il riconoscimento per tutto il lavoro che ho messo nel corso della mia carriera. E io ero particolarmente orgoglioso perché penso che sia stato importante per il mio paese. Hanno celebrato con me ed hanno messo la Liberia sulla mappa“.

Il grande George ha concluso l’intervista spiegando quali siano i principi che lo hanno sempre spinto nella sua vita: “Qualunque cosa tu faccia nella vita, devi farlo con impegno e costanza. E’ stato il mio approccio sul campo di calcio e questo è il mio approccio oggi in politica. Mi impegno ad aiutare il mio popolo e il mio paese, così come mi ero impegnato ad aiutare la mia squadra quando ero un giocatore. Sarò sempre coinvolto nello sport e io sono il presidente della Commissione Sport. Lo sport è così importante per la gente. Può aiutare le persone. Io sono dove sono oggi grazie al calcio e se posso restituire qualcosa al popolo della Liberia, allora io voglio farlo“.

 

Redazione MilanLive.it

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