Milan, spirito da provinciale. Ma non basta il contropiede

Giacomo Bonaventura Sinisa Mihajlovic
Giacomo Bonaventura e Sinisa Mihajlovic (©Getty Images)

Milan come una provinciale, dal modulo all’atteggiamento di base, dal modo con cui attacca gli avversari ed in cui si difende a zona con un baricentro fin troppo basso. La Gazzetta dello Sport stamattina analizza il 4-4-2 dei rossoneri, che nelle ultime settimane ha presentato alcune migliorie tattiche importanti, ma alimentato quell’effetto rinunciatario e speculare che probabilmente fuoriesce come arma a doppio taglio.

La squadra di Sinisa Mihajlovic punta troppo sulla difesa schierata e sulle ripartenze, sul sacrificio dei calciatori con più gamba, in primis Giacomo Bonaventura e Keisuke Honda, costretti a fare la spola tra la difesa laterale e la proiezione offensiva sulla corsia. Il problema reale riguarda i due mediani del 4-4-2 titolare, che generalmente sono Riccardo Montolivo e Andrea Bertolacci; sabato sera ad Empoli si sono dimostrati statici e poco attenti in difesa, sofferenti sui movimenti di Riccardo Saponara tra le linee tanto da lasciare il solo Alessio Romagnoli a dover uscire dalla linea difensiva per andarlo a prendere, spesso con scarsi risultati.

Una linea di centrocampo dunque poco cattiva e convincente, soprattutto in fase di interdizione. Servirebbe un utilizzo maggiore di gente con più gamba, come Andrea Poli o Juraj Kucka, quest’ultimo migliore in campo contro la Roma due settimane fa. In fase offensiva invece non può bastare lo schema del ‘pallone a Bacca’ e così via; urge un’alternativa di gioco, una spinta corale per tornare a mettere seriamente paura agli avversari.

 

Redazione MilanLive.it

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