Festa per l’Alessandria, ennesima serata grigia, ed è il caso di dirlo anche in fattore cromatico, per il Milan. I rossoneri vincono di misura l’andata delle semifinali di Coppa Italia ma come spesso è accaduto in stagione deludono dal punto di vista della prestazione, dell’intraprendenza, del gioco corale. Un 1-0 all’Olimpico di Torino che sarà quasi più ricordato per l’entusiasmo dei piemontesi, capaci di volare dai meandri della Lega Pro al calcio che conta, che per il ritorno al gol di Mario Balotelli dal dischetto.

Milan spento che, come ammette oggi la Gazzetta dello Sport, si è retto principalmente su qualche giocata individuale, sulla spinta dei terzini, come quella con cui Luca Antonelli si è procurato il rigore decisivo nel finale di primo tempo. Forse troppo massiccio il turnover effettuato da Sinisa Mihajlovic, che rivoluziona il centrocampo e l’attacco dando fiducia a elementi meno presenti in campionato, da José Mauri al rientrante Luiz Adriano.

L’andazzo non eccelso della gara lo si è potuto intendere soprattutto nella ripresa quando il Milan, rinfrancato dal vantaggio, ha preferito aspettare l’Alessandria nella propria metà campo lasciando l’incombenza di fare gioco ai provinciali ma organizzatissimi padroni di casa, senza provare a chiudere il discorso qualificazione. I rossoneri si prendono la vittoria di misura quasi come manna dal cielo, ma per l’ennesima volta in stagione Mihajlovic dovrà fare mea culpa e spronare un gruppo ancora timido e immotivato.

Redazione MilanLive.it