Mihajlovic: “Per il Milan rifiutate altre offerte. Esonero? Mai temuto”

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic (©getty images)

Sinisa Mihajlovic è stato ospite nella trasmissione La Domenica Sportiva su Rai2 e ha ovviamente parlato soprattutto di Milan: “Nelle ultime 20 giornate abbiamo perso solo due volte. Perché ci ho messo tanto a sistemare la squadra? Speravo di metterci meno tempo, ma era importante riuscire poi a mettere le cose a posto

Sul suo approdo sulla panchina rossonera ha spiegato: “Io e il Milan ci siamo scelti a vicenda. Avevo altre proposte, ma quando si si è fatto avanti il Milan, le ho lasciate stare. Ringrazio Berlusconi e Galliani per avermi permesso di allenare questo grande club. Sapevo a cosa andavo incontro, ma le sfide mi piacciono. Ho sempre avuto fiducia in me e nel mio lavoro. Passato interista non è mai un problema. Ho detto sempre che non potevo trasmettere la passione del milanista, però so che posso trasmettere il rispetto che gli avversari avevano quando giocavano contro il Milan“.

Si è passati poi a parlare del perché per un periodo Mihajlovic sembrava trascurare Keisuke Honda preferendo Alessio Cerci: “Non trascuravo nessuno, facevo giocare chi mi sembrava desse più garanzie in settimana. Dopo Milan-Napoli abbiamo cambiato modulo per trovare compattezza e solidità difensiva. Avevo anche diversi infortuni, soprattutto in attacco. Per mesi ho avuto solo Bacca e Luiz Adriano. Comunque non mi fisso con un modulo, è giusto mettere i giocatori nelle migliori condizioni per farli rendere. Quando recupereremo tutti, si può riproporre il 4-3-1-2. Magari quando Menez sarà al 100%. Adesso non siamo pronti“.

Viene poi chiesto a Sinisa se ha mai temuto di essere esonerato: “Non mi fascio la testa prima di rompermela“.

Buone parole per Roberto Mancini: “E’ stato fondamentale per la mia carriera“.

Infine sul rapporto con Silvio Berlusconi ha detto: “Buon rapporto, schietto e da uomini. Ho ammirazione e affetto per lui. Qualche volta non siamo d’accordo, ma lui mi ha sempre rispettato. Qualche volta dà dei suggerimenti, ma poi decido io. Entrambi vogliamo far rendere al massimo il gruppo e portare il Milan in alto. Non finirò mai di ringraziarlo per l’opportunità“.

Per quanto riguarda la cessione di Stephan El Shaarawy ha detto: “Lo ha spiegato bene Galliani perché non è al Milan. Posso dire che è un ragazzo d’oro, un professionista. Ha voluto andare là per giocarsi le sue chance, era giusto così dopo aver giocato poco al Monaco. Comunque è ancora del Milan. Se lo riprenderei? Vediamo. Se continua così è un giocatore importante. Con me si è sempre allenato bene ed è stato disponibile. E’ un bravo ragazzo e un bravo giocatore“.

Sulle difficoltà del Milan di avere calciatori che entrino a partita in corso e facciano la differenza, visto che i vari Mario Balotelli, Kevin-Prince Boateng e Jeremy Menez finora non ce la stanno facendo soprattutto per ragioni di forma fisica: “Mi aspetto molto da chi entra a partita in corso. Boa, Mario e Menez sono stati fuori per infortuni gravi e devono ritrovare la condizione, potranno essere importanti poi. Martedì possiamo tagliare il primo traguardo in Coppa Italia e alcuni di loro giocheranno titolari. All’andata non è andata come mi aspettavo, dovevano dare di più. Con una condizione migliore avrò io più scelte e loro potranno anche partire più spesso dall’inizio e incidere di più“.

Sulla corsa Champions League afferma: “Roma la più grande candidata per il terzo posto. Cosa deve fare il Milan? Vincerle tutte, mentre loro devono perderne tre-quattro“.

Per quanto riguarda la squadra ha dichiarato: “Ringrazio i giocatori per avere avuto fiducia in me. Pensavo di risolvere prima i problemi, ci ho messo di più e ora siamo sulla strada giusta. Nelle ultime 20 abbiamo perso solo due volte. Sono sempre stato sereno. I miglioramenti si vedono rispetto all’andata. Luiz Adriano si allenerà con noi da mercoledì. Balotelli l’ho voluto io, da quando è arrivato non ha sbagliato nulla sul comportamento. Purtroppo ha avuto un infortunio. Sulla squadra era importante fare soprattutto un lavoro di testa. Se non entri nella loro testa è difficile farli poi lavorare bene sul campo. E’ fondamentale il lavoro psicologico, sia di gruppo che individuale”.

 

Redazione MilanLive.it

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