Amarcord, quando Milan-Juventus valeva il tetto d’Europa

Il Milan celebra la Champions League 2003 (©getty images)
Il Milan celebra la Champions League 2003 (©getty images)

Sono passati quasi 13 anni, praticamente una vita fa. A Milan e Juventus è successo di tutto, scudetti, trionfi, cadute, persino uno scandalo Calciopoli che ha mandato i bianconeri in Serie B e ferito i rossoneri per un paio di stagioni. Oggi sono due squadre completamente diverse, con meno campioni e più sensibilità operaia, ma ricordare quel 28 maggio 2003 fa bene al calcio italiano, oggi così in crisi mentre all’epoca quasi al culmine della sua qualità internazionale.

La Gazzetta dello Sport ricorda lo splendido precedente giocato a Manchester, la finalissima di Champions League dell’Old Trafford. Il Milan aveva eliminato i cugini dell’Inter in semifinale, mentre la Juventus si era divorata il Real Madrid dei ‘galacticos’. La finale secca in terra inglese di certo non fu spettacolare, bensì molto tattica, vinsero timore e forse quel pizzico di emozione in più. Carlo Ancelotti e Marcello Lippi rappresentavano il top dal punto di vista gestionale in Italia ed in Europa. Le uniche emozioni? Una super parata di Gigi Buffon su Pippo Inzaghi, la traversa di Antonio Conte e poi nulla più, solo quei calci di rigore che restano impressi nella memoria di migliaia di tifosi.

Lo sguardo di Andriy Shevchenko, ansioso di calciare l’ultimo penalty, le quattro volte in cui guarda impaziente l’arbitro Markus Merk, infine quel destro piazzato e perfetto che fece esplodere di gioia il Milan, i suoi campioni, tutti i tifosi rossoneri presenti sul pianeta Terra. L’abbraccio con Dida è uno dei ricordi di giubilo più belli della storia milanista. Lontano anni luce dal Milan di oggi, così distante da certi traguardi, più vicino all’ennesimo baratro che ad una resurrezione vera e propria.

 

Redazione MilanLive.it

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