Montolivo e Abate simboli di un Milan universalmente povero

Ignazio Abate Riccardo Montolivo
Ignazio Abate e Riccardo Montolivo (©Getty Images)

MILAN NEWS – Milan pessimo, quello di ieri contro l’Udinese. Lo stesso che più volte abbiamo (purtroppo) “ammirato” nelle ultime maledette annate. Dal 2013 in poi, si sono susseguiti ben sei allenatori: con ognuno di questi si sono verificati sempre gli stessi problemi di natura fisica, tecnica e psicologica. Anche quello il Vincenzo Montella è un Milan senza personalità; che ha sì una bella idea di gioco, ma non il materiale qualitativo a disposizione per metterla in pratica come si deve. Senza i calciatori adatti, non c’è schema tattico che tenga. Inutile girarci intorno.

Di questo Milan così universalmente povero, due sono i simboli: Riccardo Montolivo (capitano, anche) e Ignazio Abate. Sul primo, che a giugno ha firmato un ricco nuovo contratto da 3,5 milioni a stagione per i prossimi tre anni, si è detto tutto quello che c’era da dire. Prestazioni sempre più negative, tanto da trasformare la rabbia dei tifosi in una triste rassegnazione. La società, Adriano Galliani in particolare, inspiegabilmente lo coccola. Non Montella, che ha chiesto un regista sul mercato (e invece sono arrivati solo interni di centrocampo) e ora sta provando a formare José Sosa. Ma nel frattempo, per mancanza di alternative, l’ex allenatore della Fiorentina non può fare a meno di lui.

Discorso diverso da Abate. E’ cresciuto in questo club e ora ne è diventato un senatore. L’anno scorso, con Sinisa Mihajlovic, ha offerto sì buone prestazioni, ma i limiti tecnici e caratteriali sono evidenti. In queste prime tre partite è stato disastroso o quasi, in particolare ieri e a Napoli due settimane fa, quando Dries Mertens, dal suo lato, ha fatto praticamente tutto quello che voleva. A differenza di Montolivo, qui di alternative ce ne sono eccome: oltre alla possibilità di schierare Mattia De Sciglio a destra, c’è anche un Davide Calabria che meriterebbe più spazio. E allora, caro Montella, perché non provare a cambiare?

 

di Pasquale La Ragione (segui @pasqlaragione su Twitter) – Redazione MilanLive.it

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