Milan, Berlusconi: “Closing non in dubbio. Chiederò che resti Galliani”

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (©Getty Images)

MILAN NEWS – Quello osservato dalla tribuna autorità di San Siro è stato quasi certamente l’ultimo derby per Silvio Berlusconi come presidente e proprietario del Milan. Il futuro del club è in mano alla cordata cinese Sino-Europe Sports, anche se qualcuno continua a nutrire dubbi sull’effettiva chiusura dell’affare per le quote rossonere. In tal senso Berlusconi ha risposto, dopo il match pareggiato 2-2 contro l’Inter, alle domande di Calciomercato.com proprio riguardo la cessione del club.

Berlusconi ha spiegato chiaramente la situazione attuale con gli interlocutori cinesi, e quello che sarà il suo ruolo nel nuovo Milan: Abbiamo assicurazioni valide che si chiuderà il 13, crediamo non ci siano ostacoli nell’ottenimento delle autorizzazioni che servono dallo stato cinese e quindi pensiamo che avverrà nella data prefissata.

Per quanto concerne la sua permanenza con la carica di Presidente onorario è stato molto chiaro nel dettare le condizioni: “I cinesi insistono perché io rimanga in quel ruolo. Io ho detto che rimanere presidente in una società di altri non lo potevo tenere in considerazione, mi hanno offerto la presidenza onoraria, senza l’elezione di un presidente esecutivo che sia diverso da me. Penso che potrebbe attuarsi una situazione del genere, ma dovrei avere una possibilità d’intervento sul mercato e anche su questioni di campo. Se questa cosa mi verrà attribuita, proverò ad accettare la presidenza onoraria”.

Insomma, Berlusconi vuole poter prendere ancora decisioni importanti per le sorti del club nonostante la vendita. E vorrebbe pure che Adriano Galliani restasse nella dirigenza: “Spero proprio che ci sia spazio per lui. Io cercherò di far accettare questa condizione”.

Tralasciando il discorso del closing, il Cavaliere ha commentato anche il derby pareggiato e il momento del Milan sul campo: “Questo derby si è chiuso con un risultato giusto, peccato essere stati raggiunti negli ultimi minuti perché abbiamo sperato di poter essere soli al secondo posto in classifica. Siamo in coabitazione con la Roma. Non abbiamo giocato una brutta partita. Ho fatto i complimenti a Montella per il secondo posto, ma abbiamo alcune differenze di vedute sullo schema tattico”.

Proprio sul mister si è concentrato il suo breve discorso tattico, in cui ha spiegato di continuare a credere che lo schieramento 4-3-1-2 sia il migliore e che il 4-3-3 andrebbe invece messo da parte: “Io ho il convincimento che lo schema del Milan che ci ha portato per 30 anni ad essere stati la squadra più titolata del mondo sia quello con un trequartista e due punte. Io insisto con Montella che lo schema sia questo, ovvero non con due ali di ruolo“.

Infine un parere su Gianluigi Donnarumma, il miglior talento rossonero esploso negli ultimi anni, e in generale sulla giovane squadra rossonera: “E’ un frutto del nostro vivaio, di nostri allenatori veramente capaci. Ha messo su molta massa muscolare e siamo contenti che sia arrivato in nazionale. Dietro di lui, però, c’è anche un altro portiere che i preparatori mi dicono essere altrettanto bravo e questo vuol dire che bisogna credere nel vivaio. Se io non riuscirò a concludere con questi soci cinesi, io avevo in mente il progetto della squadra tutta italiana, di giovani, preferibilmente emersi dal nostro vivaio e i tifosi avrebbero accettato una scelta del genere e avrebbero sostenuto questi ragazzi che sarebbero andati in campo con una fame di gioco e di pallone e di successo che può rendere delle squadre giovani, capaci di superare le avversarie più quotate”.

Redazione MilanLive.it

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