Milan, che fatica! A Roma servirà un salto di qualità

Milan-Crotone
Milan-Crotone (©Getty Images)

E’ stata più dura del previsto, ma il Milan è riuscito ad avere ragione anche del Crotone a San Siro. Nessuna partita è facile, in questi anni lo abbiamo imparato bene, però ci si aspettava di faticare un po’ di meno contro i calabresi ultimi in classifica.

E’ stato Lapadula a sancire la vittoria rossonera con il suo 4 gol nelle ultime 4 partite. Sempre reti decisive quelle dell’ex Pescara, divenuto un uomo-simbolo della squadra. Vero, una volta i simboli del Milan erano altri, fuoriclasse di fama internazionale. Ma questo è un Milan diverso e Lapagol incarna bene i valori del gruppo di Montella.

Un ragazzo umile, che non molla mai e onora la maglia. Ne avremmo voluti vedere di più come lui nelle passate stagioni, in cui San Siro per molti diveniva un bel prato per passeggiare e i risultati erano spesso la conseguenza dell’atteggiamento sbagliato, tralasciando le vicende societarie che comunque hanno influito parecchio.

Mister Montella ha fatto un lavoro importante sulla testa della squadra, più che sul gioco. Perché anche quando ci sono delle difficoltà, i ragazzi non si arrendono. Certo, faticare con il Crotone era evitabile, con tutto il rispetto per l’avversario. Bisogna considerare che alla prossima partita ci sarà la Roma all’Olimpico. Un inaspettato scontro diretto per il secondo posto. I giallorossi sono superiori sulla carta, si sa. Però il Milan ha lo stesso le sue carte per uscire con un buon risultato dalla Capitale. Servirà essere squadra dall’inizio alla fine, avere attenzione e saper colpire al momento opportuno. Un big match del genere richiede un salto di qualità prestazionale a 360° rispetto ai recenti impegno.

Poco spazio agli individualismi, come quello di Niang domenica. Il francese vive un periodo no e le giocate che qualche tempo fa gli venivano, adesso non gli riescono. Capita, è un ragazzo giovane e non è giusto condannarlo. Sicuramente sull’atteggiamento deve fare progressi ulteriori, però la valanga di fango che qualcuno gli ha gettato addosso è ingiustificata. Fino a qualche settimana fa c’erano solo elogi per l’ex Caen, adesso pioggia di critiche e insulti. Manca il giusto equilibrio, ma non è una novità in un calcio dove un giovane un giorno è Messi perché fa un bel gol e il giorno dopo può diventare un bidone perché sbaglia un rigore.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

Impostazioni privacy