Van Basten: “Rimpiango il ritiro precoce. No al Milan cinese”

Marco van Basten
Marco van Basten (©Getty Images)

MILAN NEWSMarco Van Basten è stato uno dei più grandi fuoriclasse della storia del Milan e del calcio. Un centravanti completo in grado di segnare in ogni modo. Purtroppo i problemi alle caviglie lo hanno costretto a un ritiro anticipato.

Nell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport l’attuale dirigente FIFA ha avuto modo di esprimere con chiarezza qual è stato il rammarico più grande della sua vita calcistica: «Il mio rimpianto più grande per il ritiro precoce è che mi ha privato, ci ha privato, di nuovi trionfi. Il nostro ciclo sarebbe durato altri 3-4 anni. In Italia e nel mondo. In confronto la striscia del Barcellona di Messi sarebbe poca cosa».

Van Basten diede l’annuncio ufficiale del suo ritiro nell’agosto 1995, ma già dall’estate 1993 era praticamente iniziato un calvario che non lo aveva mai fatto scendere in campo. Ci ha provato, ma il dolore era troppo forte e non gli consentiva di giocare come voleva. Una grande perdita per tutto il calcio, oltre che per il Milan.

Sabato sera a San Siro c”è Milan-Napoli e l’olandese di queste sfide ne ha giocate diverse e di importanti contro un altro campione come Diego Armando Maradona: «Che battaglie con Maradona, vincere era un’impresa: oltre a Diego, c’erano Careca, Giordano, Ferrara… Ma anche noi avevamo tanti campioni e forse eravamo più squadra. Non so se vedrò la gara in tv. Tifo Milan? I colori rossoneri sono nel mio cuore, ma soprattutto spero sia una partita spettacolare».

Van Basten nel corso della sua carriera in rossonero ha avuto modo di essere allenato da due tecnici vincenti e con metodi differenti come Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Ha così espresso la sua preferenza tra i due: «Due grandi allenatori, ma personalmente preferisco Capello. Lasciava spazio all’inventiva dei giocatori, ci dava la possibilità di improvvisare. Con Sacchi ogni mossa era studiata in modo ossessivo. Insomma, il metodo di Capello è più vicino al mio credo calcistico e penso che sia anche meno usurante dal punto di vista mentale».

L’attuale dirigente FIFA non manca poi di esprimere la sua amarezza per un fatto che da qualche anno si verifica in casa rossonera, e non si tratta del fatto di essere fuori dalle coppe da troppo tempo: «Sa che cosa mi mette più tristezza? Vedere San Siro mezzo vuoto. Una cosa inconcepibile ai miei tempi. Era una bolgia contro il Napoli, ma pure se c’era l’Empoli. Al Milan mancano i grandi giocatori, ma pure una struttura moderna».

Il club di via Aldo Rossi entro il 3 marzo dovrebbe diventare di proprietà cinese, ma Van Basten non digerisce molto bene questo cambio e spiega il motivo: «Non posso pensare ai cinesi padroni di Inter e Milan, due società così gloriose devono restare agli italiani. Non è solo una questione di fascino e storia, di Moratti o Berlusconi. C’è anche la passione: non ha prezzo. No, il Milan ai cinesi proprio non mi va giù».

 

Redazione MilanLive.it

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