Il coraggio non paga, troppi regali. Per l’Europa servirà lottare

Milan Napoli
Milan-Napoli (©Getty Images)

Cinque punti nelle ultime cinque partite per il Milan, che dopo quello con la Roma a dicembre perde anche il big match contro il Napoli a San Siro e in classifica è sempre più riassorbito nella lotta con le altre concorrenti per la qualificazione nelle coppe europee.

Nessuna ambizione di Champions League c’è realmente stata per i rossoneri, soprattutto dopo che è stata rinviata la cessione ai cinesi e dunque è sfumata la possibilità di avere un mercato di gennaio che potesse rinforzare in maniera importante la squadra. Con una campagna acquisti-cessioni a saldo zero Galliani si sta riducente a elemosinare prestiti e a svendere giocatori (esempio Luiz Adriano, messo a bilancio per 14 milioni nel 2015 e praticamente regalato allo Spartak Mosca).

Un peccato, perché con qualche innesto di buon livello il Milan potrebbe patire meno la lotta per entrare in Europa League. Invece, così stando le cose, ci sarà da battagliare fino a fine stagioni con avversarie agguerrite e determinate. Il rischio di rimanere ancora fuori dalle coppe è presente e non bisogna nasconderlo, anche se ci auguriamo che l’ennesimo fallimento non si verifichi, dato che i ragazzi di Montella stanno dando l’anima in campo, seppur con tutti i limiti tecnici che conosciamo.

Ieri sera il mister ha cercato di affrontare il Napoli a viso aperto fin dal primo minuto, una scelta coraggiosa che non ha pagato. Il Milan non ha le qualità tecniche in fase di costruzione per comandare il gioco e si è esposto troppo facilmente alle offensive dei giocatori di Sarri, che invece hanno davanti un tridente letale e un centrocampo dal tasso tecnico migliore. Dopo neanche 10 minuti eravamo sotto di due gol e successivamente non siamo capitolati anche grazie agli errori di Mertens davanti alla porta.

Va detto che il Milan ha, come sempre, reagito nel momento di difficoltà e questa è una caratteristica importante della squadra di Montella. Però bisognerebbe anche non mettersi sempre in condizione di dover inseguire e rimontare. Va cambiato qualcosa nell’approccio alle partite. I rossoneri si esaltano soprattutto quando l’avversario cala il ritmo e magari si rilassa troppo, però non ha le capacità per fare la partita. E’ un dato di fatto. Già con le cosiddette piccole è stata fatta fatica a volte e se regali mezzora a compagini come il Napoli le possibilità di uscire perdente a fine match sono elevate.

Perdere contro i partenopei non è disonorevole, soprattutto se esci a testa alta dal campo. Ma c’è rammarico per tutti quei limiti accennati in precedenza e che solo in parte il lavoro può colmare. Servirebbe un calciomercato di un certo livello per far compiere un salto di qualità all’organico attuale, ma Fininvest e i cinesi hanno deciso di ‘condannare’ il Milan a una campagna acquisti di basso profilo, mettendo anche a rischio la qualificazione europea.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

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