Bellinazzo: “Vi spiego questi grandi investimenti del Milan”

Massimiliano Mirabelli Marco Fassone David Han Li
Massimiliano Mirabelli, Marco Fassone e David Han Li (©Getty Images)

MILAN NEWS – A pochissimi mesi dal loro insediamento, Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone, supportati dalla proprietà cinese del presidente Yonghong Li, stanno rinforzando in maniera importanti la rosa e rivoluzionando l’intero club. Acquisti mirati, giovani e mediamente costosi; per non parlare della rinnovata fiducia a Vincenzo Montella e del ritorno (da allenatore) di Gennaro Gattuso sulla panchina della squadra Primavera.

Il Milan ha già investito parecchie risorse economiche sul calciomercato. Di questo e della provenienza di questi soldi, ha parlato Marco Bellinazzo. Da dove arrivano questi 100 milioni di euro spesi sin qui dai rossoneri? Questa è la domanda posta all’esperto di economia del calcio dai colleghi di Sky Sport. Piccolo errore di base, sul quale è meglio intervenire sin da subito. Per i quattro acquisti effettuati finora (in ordine cronologico: Musacchio, Kessié, Rodriguez e André Silva) sono stati spesi “solo” poco più di 70 milioni (bonus compresi, anche se non ancora versati ufficialmente) in quanto Franck Kessié è arrivato in prestito biennale con obbligo di riscatto a 28 milioni, dunque il pagamento di questa cifra verrà messa a bilancio tra due anni.

Detto questo, sono ancora previsti altri arrivi in casa Milan, dunque nelle prossime settimane si arriverà anche oltre i 100 milioni di euro spesi. Bellinazzo, in tal senso, spiega: “La nuova proprietà ha ottenuto dei finanziamenti importanti da parte del fondo Elliott, circa 100 milioni per operare sul calciomercato. Il Milan ha la necessità di spenderli per una serie di motivi: il progetto della nuova proprietà è quello di portare subito il club in Champions League il prossimo anno. Questo sia per ottenere nuove risorse e attivare percorsi che sono alla base del business plan, sia per accreditarsi dal punto di vista politico presso il governo di Pechino che a un certo punto della trattativa aveva ritirato il suo appoggio a questa cordata. L’eventuale approdo già dalla prossima stagione in Champions permetterebbe ai cinesi di poter trovare nuovi soci, con il benestare di Pechino, per poi restituire il prestito al fondo Elliott, presso il quale il club rimane comunque ipotecato”. 

Futuro Milan, progetto ambizioso: ma attenti alle insidie!

Investimenti da parte del Milan che non stupiscono Marco Bellinazzo, il quale continua nella sua analisi: “L’idea è di ricavare un ulteriore gruzzolo con le cessioni. Ma questo con più gradualità, secondo le occasioni del mercato. Se in uscita riuscissero a mettere insieme altri 20/30 milioni, ci sarebbe margine per altre operazioni. Me le aspetto. Niente qualificazione in Champions League? Bisognerebbe capire gli accordi sulle tempistiche di rientro del prestito. La prima scadenza mai smentita, che non è l’unica, è a 18 mesi. Senza Champions il Milan non riuscirebbe a produrre gli utili necessari a onorare l’impegno con Elliott, che in teoria riscuoterebbe le garanzie e quindi diventerebbe di fatto proprietario del Milan, per poi rimetterlo sul mercato”. 

Sulla questione relativa al Fair Play Finanziario, con il Voluntary Agreement rimandato al prossimo ottobre, Bellinazzo ha spiegato: “Il Milan indubbiamente è fuori dai parametri del Financial Fair Play. Basta guardare le uscite degli ultimi 3 anni: il limite di perdite è di 30 milioni, il Milan ne ha persi in media 70/80 a stagione. La società si troverà comunque sotto monitoraggio della Uefa essendo già rientrato in Europa quest’anno e l’anno prossimo sarà sotto sanzione, sforando i parametri. A meno che la Uefa non accordi il cosiddetto Voluntary Agreement”.

Relativamente al Voluntary Agreement rimandato tra qualche mese, va detto che nessun club finora ne aveva fatto utilizzo. La UEFA quindi ha chiesto al Milan un’ulteriore verifica: “Serve per dare alle nuove proprietà la possibilità di programmare su 3/5 anni un certo tipo di sviluppo della società, anche se si è fuori dai parametri, prevedendo di avere grandi profitti. Se non ci si riesce, la sanzione è ancora più grave rispetto a quella che la Uefa avrebbe applicato autonomamente. Per la Uefa è troppo presto per poter valutare l’accordo proposto dal Milan, ci sono ancora troppe incognite che al momento non può verificare. Così tutto diventa molto legato ai risultati sportivi nel breve termine: ecco perché questo attivismo sul mercato della dirigenza, che ha concesso anche commissioni importanti agli agenti dei calciatori pur di portarli a Milano in tempo record”. 

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

Impostazioni privacy