Fassone: “Donnarumma voleva restare. Spiraglio? Ben venga”

Marco Fassone Massimiliano Mirabelli
Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli (foto acmilan.com)

MILAN NEWS – Le parole di Mino Raiola, che accusa la dirigenza del Milan di essere stata poco professionale nei confronti di Gianluigi Donnarumma, non convincono troppo l’ambiente infuriato per questa decisione impopolare del portiere classe ’99.

A rispondere alle dichiarazioni altisonanti dell’agente c’ha pensato l’a.d. Marco Fassone, che con pacatezza ha commentato così alla Gazzetta dello Sport tutto l’intreccio: “Mi pare abbastanza semplice: giocatore e agente hanno fatto una valutazione tecnica ed economica, ritenendo di rivolgersi in futuro a un club con pedigree più altolocato e maggiore disponibilità finanziaria. Raiola vuole valorizzare economicamente il percorso del giocatore e intende spostarlo per massimizzare i ricavi. Per l’assistito e per se stesso. Fin dal primo giorno dopo il nostro insediamento abbiamo iniziato a parlare sia con lui, sia con Raiola. E mentre Raiola tendeva sempre a rallentare, il giocatore ci diceva di volere il Milan. E ce lo diceva guardandoci fissi negli occhi. Era assolutamente sincero. Alla fine ha prevalso la linea dell’agente e io sono convinto che in cuor suo Gigio non sia convinto della decisione presa”.

Raiola è dunque secondo Fassone il vero ‘regista’ di tutta l’operazione e la rottura che ne è conseguita: “La decisione è sua. Ha usato la sua influenza, e lui su Gigio è molto influente. Pensateci un attimo: un ragazzo di 18 anni e un procuratore importante con grande personalità. Come poteva finire? Certo, quando guardavo il ragazzo negli occhi una buona dose di speranza che tutto finisse bene ce l’avevo. E invece…E’ normale che lui si sia messo nelle mani dell’agente. Piuttosto, visto che le lamentele riguardano il nostro “pressing” su Gigio, mi aspettavo che Raiola comprendesse la nostra esigenza di andare in ritiro sereni, e facesse il possibile per trovare una soluzione ottimale.

Raiola se l’è presa con Massimiliano Mirabelli, che secondo l’agente non avrebbe tenuto un atteggiamento corretto nel corso della trattativa: “Se lui attacca Mirabelli, attacca tutto il Milan. Quindi la dichiarazione di guerra è la sua. La verità è che Raiola va contro Mirabelli perché vuole scavare un solco all’interno del Milan. Ma si sbaglia di grosso: io e Massimiliano lavoriamo insieme da anni e abbiamo un grande rapporto, quindi il giochino non funziona e non riesce”.

La novità è che Fassone ad oggi non esclude un possibile convincimento in extremis per la firma di Donnarumma: “Gigio lo amiamo tutti e abbiamo provato a trasferirgli il sentimento in ogni modo. Le dirò di più: il Milan ancora oggi sarebbe pronto a riaccoglierlo a braccia aperte. Anche i tifosi più incavolati. Dico che se ricevessimo una telefonata in cui ci viene prospettata l’ipotesi di sedersi di nuovo per riparlarne, lo faremmo senza problemi. Da parte nostra la disponibilità di riprendere a parlarne c’è. Certo, Raiola è stato molto netto, ma non escludo che le parti si riparlino e si rivedano. Ovviamente, quando si riaggregherà alla squadra, parleremo anche col giocatore”.

Infine Fassone ringrazia i tifosi che si sono apertamente schierati con la dirigenza negli ultimi giorni: “Non pensavo succedesse una cosa del genere a fronte di quello che è comunque a tutti gli effetti un insuccesso. In questo modo testimoniano l’adesione a un progetto che portiamo avanti con grande chiarezza e ambizione. Ci hanno dato fiducia in un contesto complicato e in molto meno tempo di quanto avremmo pensato. Abbiamo una tifoseria matura. Gigio però non merita gli insulti, se ci rendessimo conto che esiste davvero un problema di sicurezza, ci attiveremmo immediatamente. Se resta, per lui si prospetta una stagione complicata. Ma un conto sono i fischi, un altro le minacce”.

Si è parlato di una possibile esclusione per tutta la stagione di Gigio e anche di tribuna. Il dirigente milanista spiega: “Tribuna? E questo chi lo dice? E’ vero, noi stiamo cercando un altro portiere potenzialmente titolare, forte, in modo che l’allenatore non rischi di trovarsi con un giocatore con la testa da un’altra parte. Ma le gerarchie le stabilisce Montella, se lo facessimo noi invaderemmo le sue competenze. Non c’è alcuna preclusione per vedere Donnarumma titolare, l’equazione permanenza-panchina va smontata”.

 

Redazione MilanLive.it

 

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