Gattuso: “Loro possono sbagliare, noi no. Serve un Milan umile”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (foto acmilan.com)

MILAN NEWS – Le speranze Champions League del Milan passano dal derby contro l’Inter di domani. Dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia, le attenzioni dei rossoneri tornano sul campionato.

La squadra è in un momento parecchio positivo. I nerazzurri, invece, sono tornati a vincere solo domenica scorsa contro il Benevento dopo una lunga serie di risultati negativi. Ma tutti sanno che, in particolar modo Gennaro Gattuso, che in un derby non esistono favoriti. Servirà una prestazione di grande attenzione da parte del Diavolo. Non sono ammessi cali di concentrazione né distrazioni: la vittoria può dare una svolta definitiva a questa annata.

Milan-Inter: le parole di Gattuso

In questa particolare vigilia non è mancata la conferenza stampa di Gattuso. L’allenatore inizia parlando di Yonghong Li, che sarà a San Siro per il match: “Lo sapevo già. Domani sta con noi, parlerà con la squadra. Conferma che è molto vicino a noi, non fa mancare nulla. Per le persone che lavorano qui è un segnale importante“.

Lui di derby ne ha giocati tanti e sa cosa serve per vincerli: “Giocare un derby è bello, difficile. Da giocatore potevo sfogarmi, ora no. Dobbiamo essere bravi a prepararla bene e a non perdere l’umiltà. Voglio vedere una squadra umile, senza farci prendere dall’entusiasmo. Loro possono sbagliare, noi no. Dobbiamo fare le cose per bene, senza giocare col braccino. Voglio una gran partita mentale e fisica. Non voglio sentir parlare di stanchezza: partite come quelle di domani si giocano con veemenza e voglia. Servono undici avvelenati“.

Il tecnico rossonero si è così espresso poi sullo stato fisico della squadra, reduce dalle fatiche di Coppa Italia: “Quando ti alleni per settanta o ottanta minuti i carichi di lavoro sono di più. Poi bisogna aggiungerci la percentuale dello stress che in allenamento non c’è. Abbiamo avuto meno tempo per prepararla. I ragazzi sono belli freschi. Nessun alibi, non possiamo sbagliare. Per noi è una finale. La partita in sé per sé dà grandi motivazioni“.

L’Inter non è in un buon momento di forma, ma Gattuso mette tutti in guardia ricordando il recente derby di dicembre: “Tante volte vince la squadra che è in difficoltà. Ricordo come siamo arrivati al 27 dicembre ed è stata una partita fondamentale a livello mentale. Bisogna stare attenti. Sento che siamo i favoriti e questo non mi piaci perché le partite poi si devono giocare. Loro sono più forti, lo dice la classifica. Mi fa paura l’allenatore, ha grande esperienza, è preparato. Domani dobbiamo leggere bene la gara“.

Nikola Kalinic ne esce male dalla gara contro la Lazio per quel gol sbagliato. Rino però lo difende: “Fin quando vedo voglia, rispetto dello spogliatoio, sono disposto a staccarmi il cuore e darlo ai miei calciatori per palleggiare. E’ un calciatore forte. Dopo quel gol sbagliato ho subito pensato “speriamo di passare altrimenti lo perdiamo”. Ci ho parlato più di una volta e non solo io. Devono essere bravi anche i compagni, così come con André Silva e con chi non è protagonista. Ho bisogno di Kalinic, di tutti. Spero che i tifosi mi diano retta: bisogna aiutarli. Un applauso e un fischio in meno può fare solo bene“.

Il Milan oggi è una squadra diversa, più forte. Ma Gattuso vuole allontanare il rischio di sentirsi arrivati: “Tante volte qualcuno di voi mi prendeva anche per scemo quando dicevo che questa è una squadra forte. In questo momento c’è solo un pericolo: pensare di essere diventati bravissimi e fortissimi. Noi non dobbiamo dimenticarci il percorso, il lavoro, la fatica. Abbiamo rimesso in strada una stagione, ma dobbiamo diventare una squadra che può crescere ancora e creare qualcosa di importante. Per me si può continuare. Ma non deve mancare la voglia, il sacrificio, far fatica con il sorriso. La squadra ha tutte queste caratteristiche ma c’è la paura che qualcosa può cambiare. Io devo continuare“.

La gara del 27 dicembre ai quarti di Coppa Italia è stato l’inizio della scalata rossonera: “Pochi giorni prima avevamo perso con l’Atalanta. Era ancora il periodo che al primo schiaffone scomparivamo dal campo. Pensavo che questa squadra poteva migliorare. E che potevamo migliorare ancora con un buon risultato in quella partita“. Intanto esclude categoricamente la possibilità di un ritorno in campo di Andrea Conti già domani: “No. Sta lavorando con continuità. Settimana prossima farà i test e poi si vedrà se potrà fare qualcosa con noi. Prima di giocare con noi preferirei vederlo giocare due tempi con la Primavera. Speriamo i mandarlo entro due settimane“.

Negli ultimi giorni Mino Raiola ha detto che Gianluigi Donnarumma dovrebbe andare in un top club, dimenticando però che il portiere già si trova in una grande società. E Gattuso conferma: “Il Milan ha scritto la storia del calcio Mondiale. Società all’avanguardia, attraversa un momento negativo ma è una delle più grandi del mondo. In cent’anni ha scritto pagine indimenticabili della storia. Quando un giocatore arriva qua arriva in un grande club. C’è organizzazione, c’è gente che lavora 24 ore su 24. E potrei dire tante altre cose“.

Si torna a parlare poi della sfida di domani. Una partita difficile sotto tutti i punti di vista: “Affrontiamo una squadra che è più avanti di noi. Che sta attraversando un periodo non positivo. Che ci vuole mettere in difficoltà. Noi vogliamo farci trovare pronti, lucidi, con le gambe piene. Siamo pronti per dare battaglia. Per me oggi è facile dire “siamo stanchi”, ma no. Il derby va giocato, perché è una partita che resta nella storia, che è seguita da 80mila tifosi allo stadio. Non deve mancare l’entusiasmo. La stanchezza la mettiamo da parte“.

Difficile anche perché torna in campo Mauro Icardi: “La preoccupazione c’è sempre, è uno dei migliori al mondo a livello di movimenti. No ti perdona se ha delle occasioni. Ma non solo lui, anche Candreva e Perisic hanno grande qualità. Dobbiamo stare molto attenti“. Il tecnico si allontana poi dal paragone con Antonio Conte fatto da Leonardo Bonucci in settimana: “Quando vincerò quello che ha vinto lui, quando avrò 200-300 panchine in Serie A, si possono fare dei paragoni. Magari sono simile a lui caratterialmente, ma dal punto di vista tecnico-tattico è più avanti di me. Comunque per me è un onore essere paragonato a lui”.

L’obiettivo di Gattuso è quello di riportare nello spogliatoio gli stessi concetti che ha vissuto lui: “Ho vissuto 14 anni lo spogliatoio e ho visto passare tanti campioni. La differenza la facevano gli uomini però. Io ho il dovere di far capire che tante volte bisogna rispettare le regole, fare bene. Voglio vedere senso d’appartenenza, la voglia di venire al campo, la sensazione di essere a casa qui a Milanello, come succedeva a noi. Così si può crescere e sto mettendo tutto per farlo“.

Infine un pensiero su Lucas Biglia e sulla fase difensiva: “Un mese fa lo massacravate tutti. Ma non solo lui, anche Kessié, Montolivo, Bonaventura, Locatelli. Tutti stanno facendo bene. Sono cresciuti. Giochiamo da squadra. Quando parlo di difesa per me non è solo la linea, ma tutta la squadra. Suso e Calhanoglu tante volte vanno a fare i quinti. C’è un lavoro di squadra. La linea è brava a farci stare alti e compatti, però il merito è di tutti. Stanno facendo un lavoro incredibile“.

 

Redazione MilanLive.it

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