Milan, fuori l’orgoglio. Gattuso non si tocca, ma serve svegliarsi

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

Quella contro il Benevento doveva essere l’occasione giusta per tornare a vincere e cercare di consolidare il sesto posto. Invece si è trasformata in un incubo e il Milan adesso è scivolato in settima posizione in classifica.

Lo hanno già detto Gennaro Gattuso e Massimiliano Mirabelli: la sconfitta di San Siro contro la squadra di Roberto De Zerbi è stata vergognosa. Prestazione e risultato impossibili da accettare. Era stato umiliante pareggiare 2-2 all’andata con gol del portiere Brignoli, dando il primo punto in Serie A ai campani, ed è stato umiliante perdere in casa contro una squadra ormai retrocessa e che in trasferta non aveva mai vinto. Un Milan imbarazzante e irriconoscibile rispetto a quello buono visto per diversi mesi.

Ora c’è il rischio di buttare via quanto di buono fatto in questo 2018 almeno fino al pareggio contro il Napoli. Non accedere direttamente all’Europa League sarebbe un fallimento, dopo aver speso 230 milioni e aver dichiarato che l’obiettivo fosse la Champions. Il sesto posto in campionato va riconquistato, anche perché non sarà facile battere la Juventus in finale di Coppa Italia. Ovviamente alzare quel trofeo darebbe un valore aggiunto alla stagione, dando pure l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League. Però per come è messa la squadra oggi, è normale essere scettici.

E’ necessario fare un reset a Milanello. Bisogna reagire. Gattuso e Mirabelli si sono già fatti sentire con lo spogliatoio. La speranza è che i giocatori si sentano punti nell’orgoglio e reagiscano. Adesso ci sono due partite abbordabili contro Bologna ed Hellas Verona. E’ obbligatorio vincere, anche per arrivare in migliore condizione in vista delle ultime tre sfide stagionali contro Juventus, Atalanta e Fiorentina. C’è ancora la possibilità di raddrizzare la stagione, però serve tirare fuori tutto ciò che è mancato contro il Benevento. E’ stato un Milan senz’anima, senza grinta, senza idee, vuoto. Un Milan che non vogliamo più vedere. Gattuso non si discute, anche se qualcuno può criticare determinate scelte. Sono i giocatori a dover dimostrare ora.

 

Matteo Bellan

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