Stagione della ricostruzione, ora Milan da completare: tocca alla società

Leonardo Bonucci Manuel Locatelli
Leonardo Bonucci, Manuel Locatelli e compagni salutano i tifosi (©Getty Images)

La stagione è terminata, il Milan l’ha chiusa con una vittoria netta contro la Fiorentina e la matematica qualificazione alla fase a gironi di Europa League. Dopo il calciomercato estivo da oltre 200 milioni e i propositi di ritorno in Champions, ritrovarsi con lo stesso piazzamento di un anno fa e solamente un punto in più non può far esultare.

Lo ha detto anche Massimiliano Mirabelli nel post-partita: il Milan deve lottare per traguardi più importanti. La società non può ritenersi felice del sesto posto, però ritiene che siano state poste delle buone basi per il futuro e che aggiungendo 3-4 pedine di esperienza si possa compiere un salto di qualità nella prossima stagione. Ragionamento corretto. Valutare l’annata rossonera solamente basandosi sugli investimenti estivi sarebbe un po’ fuorviante. Sicuramente sono stati commessi errori e c’erano aspettative maggiori, però la squadra è stata rivoluzionata e ci sono tanti giovani, l’arrivo di Gennaro Gattuso in panchina ha permesso di valorizzare diversi giocatori. La crescita si è vista e anche la media punti di Rino parla in modo chiaro.

Questa stagione deve essere considerata come una sorta di anno zero in cui si è cercato di ricostruire per avere un futuro importante. Adesso è importante che il Milan in sede di calciomercato metta a segno quei colpi necessari a garantire una svolta tecnica e sul piano della mentalità alla squadra. Cosa manca all’organico è evidente, speriamo che la società sappia porre rimedio in estate. Attendiamo, dunque, le mosse di Mirabelli sia in entrata che in uscita. Gattuso, dimostratosi mister capace e preparato, attende si aspetta rinforzi adeguati. Nella prossima annata il ritorno in Champions non si potrà fallire. Nel frattempo ci sarà un’altra volta un’Europa League da disputare cercando di crescere ancora e di alzare il trofeo. La doppia sfida contro l’Arsenal non l’abbiamo ancora digerita…

 

Matteo Bellan

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