Tassotti: “Milan ora normale. Maldini? Assurdo non sia tornato prima”

Mauro Tassotti
Mauro Tassotti (©Getty Images)

NEWS MILANMauro Tassotti ha vissuto una vita in rossonero. Dal 1980 al 2016 è stato prima giocatore, poi allenatore della Primavera e anche della Prima Squadra quando sono stati esonerati altri tecnici.

Ma soprattutto è stato il vice di Carlo Ancelotti durante l’ultimo ciclo vincente del Milan. Stessa carica ricoperta pure con Leonardo, Massimiliano Allegri, Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi. Nella sua ultima stagione nel club è stato osservatore dei giocatori mandati in prestito. Oggi è il vice di Andriy Shevchenko nella nazionale ucraina.

News Milan: Tassotti elogia Maldini e Leonardo

Tassotti ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in cui si è detto contento del nuovo corso rossonero, con l’avvento di una nuova proprietà e di una nuova dirigenza: «Il Milan è tornato a essere una società normale. E’ tornato ad avere facce riconoscibili, a essere un club con capacità economiche importanti, che si è affidato a figure importanti. Ecco perché dico che questa sorta di rimpatriata rossonera mi piace tantissimo. Sarò sincero: ora il Milan lo seguo con più affetto rispetto a prima».

L’ex giocatore e allenatore del Milan ha speso ottime parole per Paolo Maldini, Leonardo e Gennaro Gattuso: «Leo e Paolo hanno l’intelligenza per essere una coppia di successo e in più hanno l’aura dei campioni. Sono felicissimo per loro. Parliamo di persone rispettate ovunque, non solo dal mondo milanista. Basta pensare a cosa è successo a Madrid. Per quanto riguarda Gattuso, non ci si poteva dimenticare di ciò che ha fatto lo scorso campionato, era giusto dargli l’opportunità di cominciare dall’inizio della stagione. E’ riuscito a dare un’identità precisa, il Milan è sempre stato squadra anche nelle giornate di difficoltà».

A Tassotti viene fatto notare che Maldini è all’esordio da dirigente e dunque avrà parecchio da imparare in questa nuova veste: «Sì, ma grazie alla sua esperienza ha una competenza globale sul calcio. Poi, è ovvio, se c’è da condurre una trattativa di mercato importante, lui sarà il primo a sapere che deve ancora imparare la materia. Era un delitto che Paolo non fosse coinvolto col Milan. Trovo assurdo che non sia rientrato prima, ma evidentemente non era convinto del progetto precedente. E come dargli torto: c’era un presidente che ci metteva la faccia pochissimo, su cui gravavano dubbi di natura finanziaria. E poi, posso dirlo? C’era troppa gente che arrivava dall’Inter… Qualcosa di esagerato. Ora invece il club ha fatto una bella svolta e finalmente c’è chiarezza».

L’attuale vice di Shevchenko nell’Ucraina ha avuto modo di ricordare anche quando lavorò con Leonardo al Milan: «Sa fare un sacco di cose, è uomo di mondo e di comunicazione. Da allenatore era alla prima esperienza, il suo credo sia stato più che altro un tentativo, non so se volesse davvero fare quello. Infatti ogni tanto lo esternava. Lui amava di più l’aspetto gestionale dei giocatori, la preparazione mentale rispetto alla tattica, che infatti preferiva delegare ai collaboratori. In realtà penso che non avesse le idee chiare su cosa fare fino a pochi mesi fa (ride, ndr)».

Secondo la bandiera rossonera la squadra di Gattuso può giocarsi un posto in Champions League in questo campionato di Serie A: «Finalmente lo vedo nel gruppetto di testa, fra quelle cinque squadre con Juve, Napoli, Roma e Inter che si giocheranno la Champions. Ma occorrerà non sbagliare la partenza, come è successo l’anno scorso».

 

Redazione MilanLive.it

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