Gattuso: “Milan senza paura. Siamo consapevoli della nostra forza”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (Foto AC Milan)

NEWS MILAN – La vigilia più attesa dell’anno è arrivata. InterMilan si gioca domani sera, dopo la sosta per gli impegni della Nazionale. Gennaro Gattuso ha presentato la gara in conferenza stampa.

Sarà il primo derby fra la proprietà nerazzurra cinese di Suning e quella americana di Elliott Management. A San Siro è atteso il tutto esaurito. Ma ci sono anche questi di classifica che incidono e non poco sulla partita. Il Diavolo deve dare seguito alle vittorie contro Sassuolo e Chievo Verona per avvicinarsi alla zona Champions League. L’Inter però è in un ottimo momento con sei vittorie nelle ultime sei partite, fra campionato e Champions.

News Milan, la conferenza stampa di Gattuso

Prime parole del mister, anzitutto sul rientro dalla sosta, e sulla difficoltà del match rispetto alle sfide precedenti: “È la partita che si prepara da sola, ha ragione Suso. A livello di mentalità bisogna essere bravi a non perdere troppe energie. L’Inter è una squadra forte, lo sta dimostrando in Champions League. Hanno grandi valori e grande fisicità. Riescono ad abbinare la qualità, non dobbiamo avere paura come nell’ultimo derby. Ci è venuto il braccino. Dobbiamo rispettarli, ma giocare come sappiamo fare. bisogna dimostrare di essere migliorati. Stare attenti ai calci piazzati, a Icardi e Perisic”.

Se la squadra è diversa rispetto al solito: “La serenità la dà l’allenatore. Questa settimana non mi sono sforzato rispetto al passato, è stato tutto spontaneo. L’esperienza e il conoscere i ragazzi ha fatto il resto. Ho visto i ragazzi che si allenavano bene, qualche problema fisico ma speriamo di avere tutti a disposizione adesso. Ci sono state due distorsioni alla caviglia, non dico niente, ma da ieri sera ci stiamo lavorando”.

Sulle parole di Higuain nei suoi confronti: “Non avete sentito gli altri. Forse qualcuno mi odia. Fa parte della mia visione, quando ci si allena voglio intensità e professionalità. Poi il mio ufficio è aperto a tutti, e non si parla solo di calcio, ma di altri problemi. Quando mi fido delle persone, mi strappo il cuore e ci possono pure palleggiare nello spogliatoio. Non ho peli sulla lingua, a qualcuno piace ad altri meno. Mi ha fatto molto piacere quello che hanno detto”. 

Sulla sofferenza durante una partita: “La squadra è in crescita, domani bisogna fare bene entrambe le fasi. Non basta saper solo palleggiare, ma tener botta e attenzione alle loro caratteristiche. Sicuramente la squadra in questi mesi è migliorata a livello mentale. Tocchiamo con mano che appena facciamo qualche stupidaggine, ci ricaschiamo, come contro il Chievo”.

L’Inter è più forte, il Milan gioca meglio. Ecco cosa pensa Gattuso: “Abbiamo caratteristiche diverse dalle loro, abbinano qualità e fisicità. Noi pecchiamo sulla fisicità. A livello tecnico non siamo inferiori, anzi, forse siamo anche meglio. Salto di qualità e svolta? Penso che alla fine il derby è importante per le tifoserie, ma i punti sono quelli. E’ normale che chi vince si gasa di più, ma alla fine i punti in palio sono quelli. Sentire e vedere i miei giocatori, penso che c’è la consapevolezza che quest’anno sono più forti e maturi. Ora mettiamo le chiacchiere in campo e dimostriamo di essere cresciuti”. 

Sulla classifica: “Penso solo alla partita e alla prestazione, poi vediamo. Siamo alla 9.a giornata, non penso alla sconfitta o ai punti di svantaggio”. 

Come si vince un derby? Gattuso risponde: “Boh. Con un pizzico di fortuna. Nell’ultimo siamo stati fortunati in campionato, non abbiamo giocato per nulla bene. Meritavano loro. Non so come si vincono, io ero teso da giocatore. Ora la vivo meglio da allenatore. Da giocatore non passava mai la giornata, ora sono più impegnato. Higuain? Mi affido al collettivo. Per segnare lui o dribbla tutti oppure qualcuno gliela deve dare. Dare più palle possibili a tutti”. 

Sul calciomercato, in particolare su Paquetà: “Non dico niente, non parlo di chi non c’è soprattutto prima di un derby. Quando arriverà ne parleremo”.

“Con 11 Gattuso non avremmo perso neanche un derby”, risponde Gattuso: “E forse nemmeno li vincevi (ride, ndr)”.

Ancora sulla preparazione: “La grinta non si trasmette. Se carichi troppo dei giocatori, gli puoi creare dei problemi. All’inizio l’ho commesso questo errore. Se vedi qualcuno che non si impegna o non è concentrato posso intervenire, ma non lo vedo questo adesso. Ho preparato questa partita con tranquillità”.

Sulla squadra in generale: “Non ho l’ansia di giocarlo subito. Ho la consapevolezza di giocare con una squadra da grande mentalità. Quando arriverà il derby lo giocheremo con tranquillità. Voglio vedere una squadra consapevole della propria forza e senza paura. Non ho ancora fatto un anno da allenatore al Milan. Abbiamo espresso buon calcio. Higuain ha alzato l’asticella, ora siamo più completi. Ora riusciamo a creare di più perché finalizziamo di più. Il giocatore del passato che vorrei? Se dico Maldini dimentico Nesta, o Stam, o Kaladze. Mi tengo quello che ho, il passato è storia, adesso ci godiamo il futuro”.

Sull’avversario: “La fisicità è la loro caratteristica. Noi palleggiamo, giochiamo un calcio corale. Non devi perdere marcature in area, portano tanti giocatori avanti. Abbinano anche la qualità, ma la differenza la fa la loro fisicità. Dobbiamo avere coraggio, non possiamo pensare di usare le loro stesse armi”.

Sulle condizioni di Mattia Caldara: “Domani viene in panchina. Ha fatto l’ultima settimana piena. Ha un leggero fastidio al pube, domani sarà a disposizione”.

Su Hakan Calhanoglu: “Ci ho parlato, ho visto le ultime partite in nazionale. Prima partita migliore in campo, poi buon primo tempo con la Russia. Spero di rivederlo come l’ho visto nella Turchia. Ci sta un calo durante la stagione, stiamo studiando come farlo rendere al meglio. Hakan ha bisogno che si lavori sulla testa, ha avuto problemi familiari. Sappiamo dove possiamo aiutarlo. Ha bisogno di più affetto, perché viene da un momento complicato”.

Su Luciano Spalletti: “La strada è lunga, ha già 1000 panchine, ci sono 20 anni di differenza. Ha scritto pagine importanti nel calcio italiani. Trova sempre soluzioni tattiche, è un punto di riferimento come me che sono giovane. Ha la mente aperte, non conta mai l’età, ma è sempre bravo a capire quando cambiare. Questa è la sua bravura, riesce a cambiare spesso fisionomia alle sue squadre”.

Sulle condizioni di Davide Calabria e Ignazio Abate: “Vediamo domani. Ho scelto nella mia testa. Ci ho pensato un po’ ma alla fine non dobbiamo preoccuparci dell’esperienza, ma solo su chi sta meglio e ci riesce a dare qualità. Non pensiamo solo a Perisic. Ho già scelto, ma non cerco esperienza o meno. Calabria quando gioca non sembra un under-21, è più maturo. Gioca con grande mentalità, non ha paura di crossare e difendere. Ignazio lo conosciamo, ci sta dando tanto”.

Rispondere a Silvio Berlusconi: “Posso convincerlo secondo te? Non c’è nulla di nuovo. Non sono arrabbiato. Non lo sento da due mesi, ma mi chiamava sempre da quando sono arrivato. Mi ha sempre contestato dicendomi che dovevamo giocare con due punte. Lo ringrazio sempre per quello che mi ha fatto vincere. Può dire tutto quello che vuole, io gli ho dato le mie spiegazioni. Rispetto e amore immenso per lui, io non mi offendo. Io gli ho dato le mie spiegazioni, poi lui se ne può fregare (ride, ndr). A tratti secondo me gli piace anche questo Milan”.

Su Andrea Conti: “Sono due settimane che lavora in gruppo sul 50-60% di carico ogni giorno. C’è un po’ di paura sui contrasti, sulle esercitazioni fa solo il jolly. Fra due settimane la primavera gioca in casa e speriamo di farlo giocare. Decidono prima i medici, poi il giocatore e infine io. Dobbiamo dargli minutaggio”.

Pensi di vincerlo il derby domani? La risposta: “Non lo so, spero di vincerlo. Nel calcio non si sa mai. La mia preoccupazione è di prepararlo al meglio, a fine partita vedremo”.

Domanda sulla federazione: “Per il bene del calcio, non è un bel vedere quello che vediamo in questi anni. Campionati che partono in ritardo. Il calcio italiano ha bisogno di credibilità e dunque di persone che riescano a guidarlo con serietà. Sta cambiando il calcio in Europa, e penso che deve cambiare anche la mentalità delle persone che governano il calcio. Serve stabilità, gente che non pensa alle poltrone. Bisogna mettere a posto le Leghe e poi sistemare gli stadi e far tornare la gente. Serve l’impegno per riuscire a migliorare il nostro calcio, che è nel casino”.

Chi toglierebbe dell’Inter: “Sono tutti forti. Tutti gli 11 titolari, Skriniar Nainngola, Icardi, Handanovic. Il collettivo fa paura, non il singolo”.

Su Riccardo Montolivo: “Si allena con la squadra, tranne quando faccio le contrapposizioni perché si fanno 10 contro 10. Io contro Montolivo non ho nulla, faccio scelte tecniche e sto portando altri discorsi avanti. Si allena con la squadra, guarda i filmati. Non è scelta di antipatia, ma solo tecnica e tattica”. 

Ultima domanda sulla fase difensiva: “E se fai tre gol a partita? Dipende come li subisci. Secondo i dati e quello che vediamo, ti dico che difendiamo meglio. Tirano molto meno. A difesa schierata ne abbiamo presi pochi gol. Anche con il Chievo è un errore di impostazione. La preoccupazione più grande è se prendevamo gol a difesa schierate, ci siamo quasi sempre fatti gol da soli. Ci si può lavorare? Dobbiamo mantenere sempre alta la concentrazione. Non puoi pensare di essere superficiale, perché poi subisci gol. Non sono preoccupato”.

 

Redazione MilanLive.it

 

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