Tassotti: “Ibra-Higuain può funzionare. Zlatan esigente, ecco perché”

Mauro Tassotti
Mauro Tassotti (©Getty Images)

MILAN NEWS – Gonzalo Higuain e Zlatan Ibrahimovic, c’è anche la benedizione di Mauro Tassotti. L’ex storico vice allenatore del Milan, che ha anche allenato l’attaccante svedese, ne ha parlato nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

L’emblema rossonero, ora vice di Andriy Shevchenko nella nazionale ucraina dopo 36 anni al Diavolo, ricorda l’arrivo di Ibra nel 2010: “Ero non solo felice, ma di più. Aspettavamo tutti un giocatore di quel livello a cui aggrapparci perché venivamo da un momento particolare e l’ambiente aveva bisogno di qualcosa del genere. Lui fu una scarica di corrente per tutti”. L’impatto fu ovviamente: “Forte, soprattutto in allenamento. Si vedeva che aveva una fame enorme di rivincita dopo il Barça, gli si leggeva negli occhi una cattiveria innata e nel linguaggio del corpo la voglia di sfida. Queste sono cose che ai compagni danno forza. Si è preso le sue responsabilità con molta naturalezza”. 

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“Voto dieci per professionalità. Impeccabile, in allenamento e fuori dal campo”, assicura l’ex difensore rossonero. Una presenza tuttavia così ingombrante quella del campione scandinavo che non sempre aiutava: “Diciamo che, in generale, per loro non era facile. Zlatan è molto esigente con se stesso e usa lo stesso metro con gli altri. Ogni tanto urlava, in allenamento o in partita. Anche nell’intervallo. E magari qualcuno ne soffriva particolarmente: sentiva l’urlaccio e si intimoriva. Diciamo che qualche compagno di reparto lo ha patito parecchio, anche perché lui aveva una predilezione per Cassano. Non era facile stargli vicino, ma c’è anche chi gli ha risposto per le rime. A quel punto lui accettava la replica, capendo di aver esagerato”. Con Oguchi Onyewu, però, andò diversamente: “Arbitravo io quella partitella, a un certo punto me li ritrovai avvinghiati per terra. Fu una manciata di secondi interminabile, non ebbi la forza di metterci mano: mi sentivo un fuscello davanti a quella scena”. 

Ma è capitato anche a Zlatan di ricevere ramanzine, come racconta l’eterna bandiera milanista: “Certamente. E’ successo pure in Champions, in partite molto delicate. Per esempio con l’Arsenal a Londra (ritorno ottavi 2011-12, 3-0 per gli inglesi dopo il 4-0 dell’andata, ndr), anche a fine partita. Comunque va detto che la percezione globale nei suoi confronti era buona. Peraltro era uno che nello spogliatoio scherzava, e fra i suoi compagni di scherzi c’era Gattuso”. Il tandem col Pipita oggi ci può stare, non ha dubbi: “Funzionerebbero senz’altro, perché entrambi amano coinvolgere i compagni e sanno aprire spazi. Sono favorevole al ritorno di Zlatan in rossonero”. Ma occhio poi alla delicata posizione di Patrick Cutrone: “Il problema potenzialmente c’è. Mi viene difficile pensare che Ibra possa giocare sempre solo gli ultimi 20’. Però se si vuole un sistema con due punte, ne occorre un’altra”. 

In chiusura, Tassotti commenta la corsa per il 4° posto: “Milan e Lazio se la giocheranno fino alle ultime giornate. Se il Milan recupera qualche infortunato credo abbia qualcosa in più. Ma a me piacerebbe molto vederle arrivare in finale di Europa League, cosa che reputo fattibile anche perché sono allenate da tecnici di qualità, capaci a gestire e di dare un buon gioco alle loro squadre”. 

 

Redazione MilanLive.it

 

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