Gattuso: “Voglio un Milan rabbioso. Ragazzi da rispettare, ma basta errori”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

MILAN NEWS – Oggi è giornata di vigilia in casa Milan in attesa della gara contro il Bologna che chiuderà la 16.a giornata di campionato.

Come di consueto Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, parlerà quest’oggi in conferenza stampa da Milanello prima della partenza in direzione Emilia-Romagna, dove domani alle ore 20:30 i rossoneri cercheranno di riprendere la propria corsa verso l’alta classifica dopo gli ultimi risultati poco felici.

La conferenza di Gattuso prima di Bologna-Milan

Subito Gattuso ha parlato dello spirito che vuole vedere domani sera: “Voglio vedere la stessa prestazione di Atene, ma meno errori a livello di singoli. Abbiamo regalato la partita, ci siamo addormentati sugli episodi e ci sono stati anche errori arbitrali. Ma non ci attaccheremo a questo, abbiamo dimostrato che senza veemenza e rabbia raccogliamo meno di quello che seminiamo”.

Sui recuperi degli infortunati: “I miei giocatori meritano rispetto, Atene è una cicatrice importante e ce ne ricorderemo però guardando avanti. Non ho dubbi sul valore umano del gruppo, dobbiamo crescere tutti, anche io col mio staff. Conti? E’ tanto che si allena, è pronto. Su Musacchio e Romagnoli bisogna stare attenti, col polpaccio non si scherza. Non voglio ricadute, sono molto contento. Romagnoli vediamo se ci sarà, Musacchio sta bene, ma non bisogna aver fretta”.

Sulle conseguenze dopo la sconfitta di coppa: “Vedere gente nello spogliatoio che piange è un segnale, i valori del calcio di 15-20 anni fa sono rimasti. Non sbaglio quando dico che il gruppo ha dei valori importanti. Questa sarà una cicatrice per noi, ma si rimarginerà curarla bene, riuscendo a giocare con qualità e sbagliando il meno possibile. Le 4 partite fino a gennaio sono fondamentali. Se cambierò formazione? Quando prendi 2 gol dal Dudelange in casa vuol dire che qualcosa l’abbiamo sbagliata, anche nelle prime 5 partite del girone. Ad Atene abbiamo giocato in modo corretto, rischiando poco. In quell’ambiente può succedere di tutto, ce la siamo complicata da soli”.

Quella di domani sarà una sfida contro l’amico Pippo Inzaghi: “Il nostro lavoro è questo, quando un allenatore non porta risultati rischia di andare a casa. Abbiamo passato gioie e sofferenze insieme, non posso dimenticarla. Ci giochiamo tanto entrambi, ma l’affetto e l’amicizia rimarrà sempre”.

Sul momento ‘no’ di Gonzalo Higuain: “C’ho parlato, è il primo deluso della situazione. In questo momento abbiamo bisogno dei suoi gol ma soprattutto della sua leadership. Dev’essere il valore aggiunto che incoraggia e trascina i compagni. Le chiacchiere nel calcio sono sempre esistite, non possiamo controllarle tutte. Da parte mia c’è grande apprezzamento, ma deve fare qualcosa in più, come tutti noi”.

Sul mancato arrivo di Ibrahimovic: “Posso giurarvi che non ho mai parlato con Ibra. Abbiamo dei dirigenti che si occupano di queste cose. Sapevo della possibilità ma che fosse difficile, non sono deluso. Voglio allenare i giocatori a disposizione, se arriva qualcuno la società me lo dirà. Sanno che tipo di giocatori servono, per il resto nessun problema. Da luglio ad oggi non ho mai parlato con alcun obiettivo di mercato”.

Sulle voci riguardo al suo futuro: “Ci sta, so quali sono le chiacchiere e le voci. L’importante è che non ce la si prenda con i calciatori, dopo l’eliminazione è giusto ve la prendiate con me. Chi gioca a calcio sa che si commettono errori, io mi irrito quando dite che dobbiamo vergognarci. Lo sappiamo che abbiamo fatto una figuraccia, ma non è bello usare queste parole. Calhanoglu? Vediamo se riposerà, devo capire se la difficoltà è fisica o mentale, in questo momento lui si da martellate da solo perché sbaglia tanto. C’è Castillejo che sta facendo bene, ad Atene ha giocato una buona partita”.

Sulla possibilità di vincere la Supercoppa Italiana per rilanciare il Milan: “E’ la partita di domani che deve farci ripartire, poi dipenderà come arriveremo alla Supercoppa. Domani è fondamentale, è il termometro di come la giochiamo, di come sappiamo soffrire. Dopo avremo tempo e ci arriveremo con la testa più libera alla Supercoppa”.

Sulla crescita di Timoue Bakayoko, anche a livello tattico: “In questo momento lui può fare tutto, la mezzala o il vertice basso. Si sente a proprio agio con Kessié, per come sta fisicamente può fare qualsiasi cosa e con qualunque modulo. Si trova meglio col centrocampo a due”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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