Rui Costa: “Il Milan può tornare in alto. Volevo Paquetá”

Rui Costa durante il sorteggio Champions League
Rui Costa durante il sorteggio Champions League (©Getty Images)

MILAN NEWS – E’ Rui Costa il protagonista del giorno per il momento nostalgia in casa Milan. Reduce dall’amichevole di Liverpool tra reds e rossoneri, l’ex centrocampista del Diavolo e attuale dirigente del Benfica ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni estratti.

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Si parte proprio dalla meravigliosa rimpatriata di Anfield: “L’importante è che la gente si sia divertita, anche se per la verità questo è un gruppo che vuole sempre vincere. La nostra era una squadra con una forza interiore tremenda. Ci manca quello che eravamo in campo e anche fuori: l’amicizia era il motore di quel gruppo. È bello rivedersi anche se un po’ mi viene da piangere”. Per quanto riguarda il presente, c’è massima fiducia nel progetto di Elliott Management Corporation: “Ha cambiato gestione, ha bisogno di tempo. Ora è in condizione di tornare in alto, con un allenatore che conosce la storia del club. Rino avrà un grande futuro. Ha fatto bene il Milan a sceglierlo e credo che raggiungerà il traguardo, che prima di tutto è tornare a giocare in Champions”.

Rui Costa, intanto, è preparatissimo anche sui colpi invernali del club: “Ho seguito Paquetá in Brasile. Visto il mestiere che faccio, lo conosco bene. Ha grandissime qualità, avrei voluto portarlo al Benfica ma non ho potuto ingaggiarlo: già troppo caro per un club portoghese. Ha qualità e l’età per crescere ed evolversi in un calcio difficile come quello italiano”. Guai però ad accostarlo a Kaká: “Non gli somiglia per niente. Sarà se stesso come è giusto che sia. Kaká faceva il trequartista, ma aveva anche una potenza che raramente, forse mai, si è vista in un giocatore in quella posizione. Era anomalo, era Kaká. E Paquetá è Paquetá: l’ho visto fare la mezzala, tecnicamente è molto forte, ha un mancino stupendo, di velluto”. 

Parole al miele anche per Krzysztof Piatek: “Mi ha sorpreso la sua capacità di adattamento: ha fatto pochi mesi nel Genoa, tanti gol, si poteva pensare che il passaggio al Milan, un club diverso con una storia diversa e una pressione enorme, fosse complicato, o almeno che gli servisse tempo. Invece niente: è arrivato, ha segnato parecchio, anche in partite importanti, sembra che sia lì da una vita. Impressionante. Però anche in questo caso fare paragoni è inutile. Piatek non è Sheva né nessun altro, ma ha portato soluzioni diverse all’attacco del Milan e risolto molti problemi”.

 

 

Redazione MilanLive.it

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