Sacchi ricorda Milan-Real: “Il calcio non fu più lo stesso”

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (©Getty Images)

MILAN NEWS – Che il Milan di Arrigo Sacchi fosse una delle squadre più forti e memorabili della storia del calcio è stato detto e ridetto più volte.

Ma è bene ricordarlo anche oggi, nel trentennale della storica vittoria per 5-0 del suo Milan sul Real Madrid, una delle partite più gloriose per ogni tifoso rossonero e amante del calcio in generale. Sacchi è stato chiamato in causa da Sportmediaset per rivivere assieme le emozioni di quella semifinale di Coppa dei Campioni che stravolse il modo di intendere e insegnare il calcio.

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Parole davvero epiche quelle di Sacchi nel ricordare cosa scaturì quel successo: “Quella squadra è stata considerata la più grande di tutti i tempi. Pensi: l’Equipe, in quei giorni, scrisse che dopo Milan-Real il calcio non avrebbe più potuto essere lo stesso. Capisce cosa c’è dietro una frase del genere?  Il gioco è quello che nel cinema chiamano trama, nella prosa copione e nella musica spartito. Bertolt Brecht diceva che senza copione restano soltanto improvvisazione e pressapochismo. Il gioco continua a essere centrale. Io sono stato fortunato, perché ho avuto alle spalle un club che la pensava come me, che aveva una visione a lungo termine e un’ambizione sana. Per noi una vittoria senza merito non era una vittoria. Siamo stati una squadra coraggiosa in un ambiente pauroso. Un ambiente che aveva vinto anche prima di noi, ma non da protagonista…”

C’è chi dice che con il Fair Play Finanziario attuale quel Milan non sarebbe potuto esistere: “E io non sono d’accordo – ammette Sacchi Il Milan avrebbe vinto comunque in Europa e con i soldi delle Coppe dei Campioni avrebbe continuato a farlo. Ma lo sa che il Napoli costava, di ingaggi, più del Milan? Eppure…”

Quel Milan degli ‘invincibili‘ fu una sorta di unicum per la storia del calcio italiano: “Non abbiamo mai dominato, l’Inter di Herrera, che io tifavo, vinceva sfruttando i singoli e difese eroiche. Vinceva all’italiana. La Juve, adesso, continua a puntare sulla qualità del giocatore più che su quella della squadra. Eppure negli ultimi 20 anni in Champions, 18 volte hanno vinto squadre che puntavano sul gioco. Un motivo, credo, ci sarà”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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