Torino-Milan, Gattuso: “Condannati dal rigore. Non siamo tranquilli”

Gennaro Gattuso Torino Milan
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

NEWS MILAN Gennaro Gattuso nel post-partita di Torino-Milan è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare l’ennesima sconfitta della sua squadra per 2-0 allo Stadio Olimpico Grande Torino stasera.

Queste le prime considerazioni del mister, che analizza l’andamento generale del match e in generale della stagione: «Parliamo della partita. Condannati da un episodio. La squadra era viva, abbiamo pagato l’episodio. Gira così, facciamo fatica. La prestazione abbiamo fatto quel che dovevamo fare. Abbiamo creato qualche pericolo, dopo il rigore ingenuo si perdono le staffe».

Non riesco a entrare nella testa dei giocatori? Gattuso spiega il concetto: «Se analizziamo le ultime otto partite, succede sempre qualcosa. Non reagiamo. Non vado in conferenza a fire che vedo la squadra bene se non reagisce nemmeno in allenamento. Ci vuole onestà quando si parla, non racconto cose che non vedo».

Sulla squadra e sul suo futuro: «Facciamo fatica, ci divertiamo meno di due mesi fa. Ci mette sempre impegno, ma non siamo brillanti e pensiamo troppo. Siamo giovani, ci vuole entusiasmo… Vorrei sempre gli occhi della tigre, che sta sul pezzo anche se sbaglia. Futuro? Sono legato ai risultati, come tutti. Stiamo facendo fare figuracce a una squadra storica, e il primo responsabile sono io».

Sui gol subiti: «Oggi in costruzione abbiamo verticalizzato di più, avevamo l’uno contro uno. Suso non veniva mai dentro al campo. Quando mentalmente pensi troppo, annusi troppa preoccupazione, vengono fuori periodi così. Prima del rigore non ricordo pericoli avversari, e loro creano tanto.. Dopo il rigore abbiamo perso la testa, e ci sta visto il periodo».

Come si riprende la vecchia strada e da quali giocatori ripartire? Questa la risposta di Gattuso: «Ci manca la tranquillità, una serie di risultati. Stiamo vivendo male, ci diamo le mazzate da soli. A Parma fallo ingenuo, oggi idem. Dobbiamo essere più bravi a fare meno errori. Voglio ripartire dalla prestazione di oggi, perché eravamo vivi rispetto a Parma e Coppa Italia».

Ambrosini chiede se Gattuso non sia stato troppo severo con sé stesso: «L’errore che facevo da giocatore… Devo crescere. Se analizzo bene, era da anni che non arrivavamo a giocarci il quarto posto. Non siamo la più forte, ma la rosa può crescere. Ho sbagliato, ho delle responsabilità, è un passaggio che devo migliorare».

Costacurta torna sulla gioventù e ingenuità della squadra, sui dettagli già discussi: «Si può lavorare parlando dell’arbitro, ma preferisco parlare della postura del corpo e come costruire. Ognuno ha il suo carattere, ed è difficile cambiarlo. Si lavora sui concetti, su altre cose ci vuole più tempo».

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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