Rebic: “Non sono al Milan per caso. Ibrahimovic porta mentalità vincente”

Ante Rebic Ibrahimovic
Ante Rebic e Zlatan Ibrahimovic (©Getty Images)

Ante Rebic eroe a sorpresa di Milan-Udinese 3-2 con una doppietta decisiva. Prima il gol dell’1-1 e infine quello della vittoria al 93′. L’ingresso in campo del croato ha avuto effetti devastanti per la squadra friulana.

Dopo mesi di anonimato, il giocatore sta finalmente riuscendo a ritagliarsi spazio in maglia rossonera. Sta facendo vedere di poter essere utile alla causa, dando un contributo importante. Già in Coppa Italia contro la SPAL ha fatto intravedere spunti interessanti, poi in campionato contro l’Udinese ha veramente stupito. Ora deve continuare così.

News Milan, Rebic parla della sua situazione

Rebic oggi ha rilasciato un’intervista a Sportske ed è partito parlando della situazione della squadra in campionato, visto che la classifica non è quella attesa: «La situazione non è certamente quella che ci aspettavamo prima dell’inizio della stagione, ma col passare del tempo le cose stanno lentamente migliorando. Il team è giovane e di qualità, quindi ci mette un po’ di tempo per iniziare a dare il meglio. In ogni allenamento lavoriamo e progrediamo, sono ottimista».

All’attaccante croato viene domandato se si aspetta miglioramenti ulteriori fino al termine della stagione: «Certo, abbiamo coinvolto alcuni giocatori esperti e di qualità in questo periodo di transizione, possono aiutarci molto. Ibrahimovic, Begovic, Kjaer… Dopo tutto, i risultati sono già visibili, le ultime quattro partite abbiamo fatto bene e abbiamo raggiunto i quarti di finale della Coppa Italia».

A Rebic viene domandato dell’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, che sta avendo un buon impatto su tutto il gruppo: «Ibrahimovic, uno dei migliori attaccanti nella storia del calcio, è sicuramente un rinforzo per il Milan, che potrà beneficiare della sua esperienza e qualità sul campo. Inoltre, tutti noi ci sentiamo meglio con lui e saremo in grado di dare di più. Porta una mentalità vincente nello spogliatoio dei giocatori. Parliamo spesso, è un ragazzo gentile e simpatico, spesso aiuta i giocatori più giovani con consigli. È un onore giocare con lui, perché con giocatori così i giovani possono solo fare progressi».

A volerlo al Milan è stato soprattutto Zvonimir Boban, suo connazionale e dirigente rossonero. Su di lui Ante dice: «Parlo con Zvone, di solito dopo la partita, ed è sempre lì per qualsiasi aiuto. Crede in noi giocatori, e questo è molto importante per noi nella fiducia. A proposito, te lo dico, non sono un puro attaccante, un “nove” e non sono mai stato un capocannoniere, ma ero regolarmente uno dei giocatori più importanti, se non i più importanti con Eintracht, nazionale… Penso di avere certe qualità che sono sempre ben accette in ogni squadra e che rendono migliori i miei compagni di squadra. Dopotutto, non sono in un club così grande per caso».

L’attaccante croato è rimasto legato all’Eintracht Francoforte e non esclude un giorno di poterci tornare, però ora pensa al Milan: «Ho fatto molti sacrifici per venire in un grande club come l’AC Milan. Ho raggiunto questo obiettivo, ora voglio lasciare un segno qui. Voglio fare qualcosa per cui sarò ricordato. Lavoro duro, mi alleno, a beneficio della squadra e fornisco contributi di qualità per fare buoni risultati. Molto semplicemente, credo in me stesso e so che posso essere utile. Ritornerei sicuramente a Francoforte un giorno, ma prima ho molto da fare qui».

A Rebic viene pure chiesto del poco spazio avuto finora al Milan, sia con Marco Giampaolo prima che con Stefano Pioli poi: «Sono un professionista e svolgo i miei compiti con la massima dedizione e voglio dare il massimo. La professionalità nel calcio richiede anche pazienza. Anche se è difficile per i giocatori aspettare. Tuttavia, spetta all’allenatore decidere di chi ha bisogno per una partita particolare. Penso di aver giocato bene l’ultima partita del campionato, di aver segnato due gol importanti, di aver giocato anche in Coppa Italia molto bene. L’allenatore ha visto e convinto di poter contare su di me».

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