Rangnick come Sacchi: così ha rivoluzionato il calcio tedesco 

Milan, ecco chi è Ralf Rangnick: come sottolinea il Corriere della Sera, sono tante le similitudini con l’ex maestro rossonero Arrigo Sacchi. Il tedesco, in più, ha una buona base di follia. 

Ralf Rangnick (©Getty Images)

Ralf Rangnick come Arrigo Sacchi. Come evidenzia il Corriere della Sera oggi in edicola, il tecnico tedesco ha infatti molto in comune con l’ex storico tecnico del Milan di cui è un grande ammiratore.

Proprio come l’ex mister, anche il tedesco è stato soltanto un mediano nelle serie dilettantistiche. E pure il 61enne teutonico ha avuto una visione del calcio opposta al suo presente. E come Sacchi con quello italiano, Rangnick ha finito per cambiare profondamente il calcio tedesco.

Milan, schema e filosofia di Rangnick

A dargli questo merito, nuovamente, è stato Ottmar Hitzfeld pochi giorni fa. Ovvero il tecnico più vincente della storia tedesca eletto due volte il migliore al mondo. Eppure per Hitzfeld sono state le visioni di Rangnick a ribaltare la Bundesliga.

Il credo tattico dell’ex Lipsia è ormai noto: gioca rigorosamente con quattro difensori, proprio lì in Germania da sempre patria del 3-5-2. Uno dei centrali sta leggermente più indietro e ha giocato spesso con un libero dichiarato. Ma l’essenza della sua teoria è il «gegenpressing», traducibile in italiano con la «riaggressione». Si parla di riconquista della palla persa in attacco. La quale deve avvenire tutto in massimo otto secondi.

Una filosofia di gioco che, secondo i media tedeschi, avrebbe portato almeno al 60% dei gol della squadra targata Red Bull. Jurgen Klopp, con la stessa teoria, ha vinto tutto col Liverpool. E il bello arriva proprio qui come evidenzia il giornale: l’attuale tecnico dei Reds è un allievo di Rangnick.

E quell’ideologia anti-Ibrahimovic

C’è stato un momento in autunno in cui i cinque allenatori delle prime sei squadre tedesche erano tutti suoi ex alunni. Tanto che la Bundesliga veniva chiamata appunto ‘Rangnickliga’. In tutto ciò c’è una cosa che il professore non ama: i giocatori ingombranti, quelli che fanno pesare la loro gloria sulla squadra. Certo non una buona indicazione per Zlatan Ibrahimovic.

Rangnick vuole regole e ubbidienza. Preferisce al massimo giocatori di 24 anni ma ancora meglio se più giovani. Negli spogliatoi le regole sono appese ai muri e sugli stessi c’è l’oramai famosa ruota delle controindicazioni. Ovvero tutto ciò che rischiano i giocatori per ogni regola infranta.

Chi sbaglia, fa girare la ruota e dovrà eseguire il pegno che uscirà. Il quale può consistere nel doversi allenare in tutù o a lavorare per un giorno come commesso allo store ufficiale. Anche un po’ pazzo, sì. Ma è come spesso accade, è quel pizzico di follia che ti permette di cambiare le cose. Il professore non ha vinto tanto, ma ha inventato moltissimo. E ora sembrerebbe pronto a rimettersi in gioco.

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