Juventus accusata di falso in bilancio, nuove perquisizioni: il motivo

La Guardia di Finanza di Torino ha avviato nuove perquisizioni alla Juventus per l’accusa di falso in bilancio.

È noto da tempo che la Juventus è al centro di un’inchiesta, chiamata Prisma, per alcune plusvalenze sospette realizzate tra il 2019 e il 2021. La Procura di Torino sta indagando e si attende di capire se ci saranno delle conseguenze per il club.

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Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved, Andrea Agnelli e Federico Cherubini (©Ansa Foto)

In queste ore il quotidiano La Stampa rivela che la Guardia di Finanza nella giornata di oggi ha perquisito studi legali di Torino, Milano e Roma per una nuova accusa di falso in bilancio che riguarda le quattro mensilità sulle quali i calciatori e la società avevano trovato un accordo sul il rinvio del pagamento durante la prima ondata di Covid-19 del 2020. In questo modo è stato possibile ridurre i costi a bilancio.

La Guardia di Finanza è andata alla ricerca delle scritture private firmate dalla Juventus e dai suoi giocatori. Nelle precedenti perquisizioni, le carte non sono state trovate nelle sedi del club. Secondo l’accusa, sarebbe stata omessa la contestuale rivelazione a bilancio della situazione debitoria, visto che non si tratterebbe di una vera e propria rinuncia ma di un differito pagamento delle mensilità dovute. Si attendono sviluppi.

Sono stati i magistrati Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni a ordinare le nuove perquisizioni della GdF. La Juventus si è messa a disposizione per chiarire la propria posizione e dimostrare di essere innocente. Vedremo come finirà l’inchiesta, servirà tempo.

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