ML – Morabito (intermediario Giroud): “Juve? Falso, per il Milan rifiuterebbe anche il Real. Maldini? Ha fatto bene”

Vincenzo Morabito, referente in Italia dell’agente di Giroud Michael Manuelo, ha commentato la stagione del francese e ha fatto anche un po’ di chiarezza sul futuro. 

Olivier Giroud è stato uno dei protagonisti dello Scudetto del Milan. Arrivato un po’ in sordina e fra mille dubbi in merito al dualismo (ma solo per una questione di ruolo) con Ibrahimovic, l’attaccante è diventato ben presto titolare indiscusso – anche a causa dei continui problemi fisici di Zlatan – ed è risultato decisivo per la vittoria rossonera.

Olivier Giroud
Olivier Giroud (©LaPresse)

Tutti i gol più pesanti della stagione del Milan sono passati dai suoi piedi. In primis la doppietta contro l’Inter nel derby di ritorno, e poi tutti gli altri: la zampata contro la Lazio, il gol del pari all’Olimpico contro la Lazio e i due di Reggio Emilia che hanno aperto un’autostrada al Diavolo per lo Scudetto.

A quasi 36 anni, Giroud ha mostrato grande professionalità e soprattutto attaccamento alla maglia rossonera, forse come pochi altri nella storia recente del club. È entrato subito in simbiosi con la squadra, con la società e soprattutto coi tifosi, che gli hanno dedicato anche un coro. Olivier sarà una pedina importante anche il prossimo anno quando ci sarà da fare il salto di qualità anche in Europa. E lui sa come si fa perché in carriera ha vinto una Champions League e una Europa League, oltre alla Coppa del Mondo e tanti altri trofei ancora.

MilanLive.it ha avuto il piacere di intervistare Vincenzo Morabito, referente in Italia dell’agente Michael Manuelo, agente francese di Montecarlo che gestisce Giroud dai tempi del Montpellier. Morabito e Manuelo già alla fine del 2019 avevano trattato il trasferimento di Olivier in Italia – in quel caso all’Inter.

L’agente di Giroud: “Ha sfidato la superstizione fra lo scetticismo di tutti”

Com’è lo stato d’animo di Giroud dopo questa impresa?

“Quando è arrivato si sapeva che avrebbe dato un grosso contributo, è un grande professionista ed è arrivato con lo spirito giusto. Ibrahimovic si è comportato bene con lui e viceversa, c’è stata grande sintonia. Si sapeva che lo svedese avrebbe giocato poco. Il Milan ha fatto un grande colpo perché il rapporto qualità-prezzo è stato ottimo”

È vero che è stato vicino ad altri club italiani prima del Milan?

“È stato vicinissimo all’Inter a gennaio 2020, poi hanno speso un po’ troppo per Eriksen. L’operazione era fatta prima di Natale. Anche Simone Inzaghi alla Lazio lo voleva, così come il Napoli, la Roma e la Juventus l’anno scorso. Era uno dei nomi che i bianconeri seguivano. Sembrava che si potesse fare, poi mi chiamarono per dirmi che avevano preso Morata. Con il senno del poi, se l’Inter l’avesse preso forse avrebbe vinto lo Scudetto adesso perché Olivier è stato decisivo nelle partite importanti. Ha segnato due gol al derby, ha fatto gol al Napoli, due gol a Reggio Emilio. E’ un giocatore dalle grandi partite. Non sarà un bomber alla Immobile ma fa la differenza nelle partite importanti. Ha una concentrazione, una preparazione a queste sfide da grandissimo professionista, anche sul piano fisico è sempre stato disponibile. Altri due o tre anni può farli in Italia”

E quando si è inserito invece il Milan?

“Il Milan aveva mostrato un certo interesse già i mesi precedenti, poi era arrivato Ibrahimovic e si è fermato tutto. Non c’era ancora stata una trattativa. Si è fatto vivo quando ha capito che forse Ibra non avrebbe tenuto tutto il campionato. L’Inter era a posto, la Juve anche. La Juve l’avrebbe potuto prendere visto che prima di Vlahovic è mancata proprio la punta centrale. Il Milan si è presentato dopo il mercato invernale, è stato costante nei contatti nonostante il Chelsea avesse cambiato le carte in tavola perché non ha mantenuto la promessa di liberarlo gratis. Si è dovuto fare un sacrificio, il Milan ha pagato un indennizzo ma valeva la pena”.

Chiariamo subito: ci sono possibilità di rinnovare e, soprattutto, è vero che la Juve ha fatto un sondaggio?

“Il contratto di Giroud scade nel 2023 ma c’è un’opzione per un altro anno e la sensazione è che il Milan chiami presto me e Manuelo per parlarne. Da quello che abbiamo visto quest’anno, Giroud può fare ancora uno o due in Italia senza alcun problema. Juve? A volte resto estrefatto. Capisco che a volte si possa ipotizzare e che ci sono dei rumors ma stiamo parlando di un giocatore che ha appena vinto lo Scudetto con il Milan. La Juve ha avuto la possibilità in passato, aveva un calcio di rigore ma non l’ha voluto tirare perché ha scelto Morata, ed è una scelta legittima, ma che la Juve possa andare su un giocatore che tre giorni fa ha vinto lo Scudetto sinceramente non vale nemmeno la pena commentare…”.

Ma poi Giroud è molto legato al Milan.

“Conoscendo Giroud, se anche venisse il Real Madrid, non credo sia interessato a lasciare il Milan. Perché è molto fidelizzato. E quando vive questa situazione, come è successo anche all’Arsenal e al Chelsea, non è un tipo che cambia spesso, d’altronde questa è una caratteristica dei grandi giocatori che vincono, a parte quelli che preferiscono il denaro”.

Cosa rispondi a quelli che dicono che il Milan gioca senza un centravanti?

“Ha voluto anche sfidare la superstizione: fin dal primo momento ha detto ‘Io voglio la 9′ e al primo anno ha vinto lo Scudetto. Tutti erano un po’ titubanti per la scelta di questo numero, anche lo stesso Maldini e Massara, ma lui ha subito detto di volerla. Olivier è uno spettacolo, di calciatori così ne vorrei sempre di più. Purtroppo la tendenza sta andando verso calciatori che cambiano spesso e si fidelizzano poco, e ascoltano personaggi che non hanno molto a cuore il calcio. E i club vengono penalizzati perché fanno sempre di tutto per accontentarli sul piano economico. Mi auguro che qualcosa cambi. Il calcio vero è Olivier che gioca, segna, esulta”.

Come vedi l’arrivo di Origi e quindi di una forte concorrenza per il ruolo di attaccante?

“Origi l’ho incontrato a Londra e gli dissi ‘Un giorno giocherai in Italia’, per me farà bene al Milan ma credo che Giroud resti la prima scelta. Ibrahimovic non credo sia in grado di fare più di tanto, se resta lo fa per un discorso di gruppo. C’è la Champions, il campionato.. E tra l’altro Giroud e Origi possono anche giocare insieme”.

Avrai sicuramente letto le parole di Maldini alla Gazzetta, che pensiero ti sei fatto?

“Maldini ha dimostrato grandissima personalità. Si dice che gli ex giocatori non siano molto propensi a ripartire in altri ruoli. Lui ha veramente fatto bene. Ha preso in mano tutto ed è un personaggio decisivo quando un calciatore deve scegliere fra il Milan e un altro club. Con Olivier si è capito al volo ma trovare un feeling con Maldini non è difficile perché parla di calcio in maniera semplice ed educata. Ha fatto bene. Le persone che hanno coraggio e cose da dire, le devono dire. Se lo ha fatto via stampa è perché si aspettava che qualcuno dall’interno si muovesse. Se non lo fa, è ovvio che bisogna dare una scossa. Mi auguro che Maldini e Massara restino perché hanno lavorato davvero bene. Per il Milan e per i tifosi sarebbe molto brutto rinunciare a questi dirigenti. Per me rientrerà tutto, ha fatto bene a dare una scossa dal punto di vista mediatico. Rinnovo? Me lo aspettavo qualche mese fa come si fa di solito. Gazidis è un grande dirigente ma deve rispondere alle direttive della proprietà. Credo che non ci sia alcun tipo di problema legato alla professionalità e al lavoro di Maldini e Massara perché non c’è niente da dire”.

Maldini è una garanzia per i tifosi ma lo è anche per i calciatori?

“Per un calciatore pensare che Maldini possa andar via non fa piacere. Io non ho mai avuto un giocatore che mi ha chiesto di andar via per un cambio di dirigente, per un cambio di allenatore sì. Ma sicuramente dispiace. Ripeto che per me non è un’eventualità. Certo, quando fai queste uscite il rischio c’è; i tifosi del Milan in questo caso sono tutti al fianco di Maldini. C’è da dire che con altri presidenti che fanno i protagonisti invece magari sarebbe stato cacciato”.

Oltre a Origi, sembra vicino anche Botman (nonostante il forte inserimento del Newcastle). Un tuo pensiero su questi acquisti?

“Il Milan è molto attento al rapporto qualità-costi, lo ha dimostrato l’anno scorso con la rinuncia a Donnarumma e di prendere Maignan. Sono state operazioni ben mirate. Quando i costi sono aumentati in alcune situazioni, hanno mollato il colpo. Ed è così che si fa calciomercato. Fino al Covid c’erano davvero cifre pazzesche per i cartellini dei giocatori. Il calcio italiano ha speso troppo e male negli anni passati e adesso non si può ripetere lo stesso errore”.

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