Dino Baggio, la malattia di Vialli e il doping: “C’è sempre stato, bisognerebbe investigare”

Dino Baggio ha commentato la morte di Gianluca Vialli e si è espresso anche sul delicato argomento delle sostanze dopanti nel mondo del calcio.

Nel corso degli anni diversi sportivi che non erano in età avanzata hanno perso la vita. Chi inaspettatamente e chi dopo delle lunghe malattie.

Dino Baggio Doping Vialli
Dino Baggio parla della morte di Vialli e di doping – MilanLive.it

Recentemente lo sport italiano ha pianto per la morte di Gianluca Vialli, un ex calciatore che ha fatto la storia con la Sampdoria e la Juventus tra gli anni Ottanta e Novanta. È stato un tumore al pancreas a sconfiggerlo, purtroppo. Una grande perdita, in primis per la sua famiglia e tutti i suoi cari, ma anche per il mondo dello sport.

La sua figura è stata importante durante l’Europeo vinto dall’Italia di Roberto Mancini nel 2021. Il video delle sue parole alla nazionale azzurra prima della finale contro l’Inghilterra è emozionante ed è stato condiviso da tanti tifosi sui social network. La sua scomparsa ha toccato tanti, proprio per lo spessore umano di Vialli.

Dino Baggio su morte di Vialli e doping nel calcio

Dino Baggio, intervistato da TV7, ha così commentato la morte dell’ex attaccante: “Ho un ricordo meraviglioso di Gianluca. Era un uomo spogliatoio e aveva voglia di far crescere i giovani. Ero in squadra con lui quando avevo 21 anni e spendeva sempre buone parole nei nostri confronti“.

Dino Baggio Doping Vialli
Dino Baggio parla della morte di Vialli e di doping – MilanLive.it

Nel corso dell’intervista Baggio ha anche parlato del delicato tema doping, spesso citato negli anni Novanta: “Bisognerebbe investigare sulle sostanze che abbiamo preso in quel periodo. Il doping c’è sempre stato. Bisogna capire se certi integratori col tempo abbiano fatto male. Ho paura anche io, sta succedendo a troppi calciatori“.

L’ex centrocampista di Juventus e Parma ha poi aggiunto altre considerazioni importanti e conferma un po’ di preoccupazione: “Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso, investigare sulle sostanze assunte in quel periodo. Serve verificare se certi integratori facciano bene oppure no. Ai miei tempi si prendevano cose normali, però bisogna vedere se col tempo riesci a buttarle fuori o restano dentro“.

La carriera di Dino Baggio

Baggio ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile del Tombolo, squadra della provincia di Padova (lui è nato a Camposampiero), e quando aveva 13 anni è stato notato dal Torino. Si è trasferito in maglia granata, con la quale ha anche esordito in Prima Squadra.

Nel 1991 la Juventus ha investito quasi 10 miliardi di lire per comprare il suo cartellino e poi lo gira in prestito per una stagione all’Inter. Rientrato a Torino, ha vinto una Coppa UEFA e poi nel 1994 si è trasferito al Parma per circa 14 miliardi. Al primo anno vince un’altra Coppa UEFA, battendo proprio la Juve in finale. E ne conquista una terza nella stagione 1998-1999, aggiungendo poi una Supercoppa Italia all’inizio dell’annata seguente (sconfitto il Milan).

La sua carriera poi è andata un po’ in declino tra Lazio, Blackburn Rovers, Ancona e Triestina. L’ha conclusa al Tombolo nel 2008. All’attivo 60 presenze e 7 gol con la nazionale maggiore dell’Italia, prendendo parte al Mondiale del 1994 e del 1998.

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