Salvini spiega il motivo dell’abolizione del Decreto Crescita: “Sorpreso dalla reazione dei club”

Salvini ha motivato l’abolizione dell’agevolazione fiscale per gli sportivi provenienti dall’estero: a suo avviso una misura necessaria.

Ieri sera è trapelata la decisione del Governo di non prorogare il Decreto Crescita, andando così a creare un grosso problema al calcio italiano. Uno dei più contrari alla proroga è stato Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti oltre che vice-presidente del Consiglio.

Matteo Salvini contro il Decreto Crescita
Matteo Salvini motiva l’abolizione del Decreto Crescita (Ansa Foto) – MilanLive.it

Sono tante le critiche arrivate dalla Serie A, con dirigenti che si sono esposti contro questa decisione definendola completamente sbagliata e un grosso danno per il movimento calcistico italiano. Il Decreto Crescita permetteva di ingaggiare dall’estero giocatori  e allenatori che nei precedenti due anni non avevano risieduto in Italia usufruendo di uno sconto fiscale. Un’agevolazione che permetteva alle società di pagare il 25% invece del 45% di tasse sullo stipendio. Dal 1° gennaio 2024 non sarà più possibile. L’abolizione non ha effetto retroattivo, quindi i contratti firmati fino al 31 dicembre 2023 sono salvi.

Decreto Crescita abolito, Matteo Salvini si espone

Salvini sul suo profilo ufficiale X (ex Twitter) ha risposto alle critiche ricevute e ha motivato la scelta di cancellare lo sconto fiscale introdotto nel 2019: “L’obiettivo del Governo è aiutare il calcio italiano anche e soprattutto valorizzando i vivai. Per questo motivo, la Lega ha ritenuto di stoppare la norma che consente ai calciatori stranieri di pagare meno tasse. Sono convinto che sia una scelta di equità e buonsenso“.

Matteo Salvini contro il Decreto Crescita
Matteo Salvini motiva l’abolizione del Decreto Crescita (Ansa Foto) – MilanLive.it

Il noto politico italiano, tifoso del Milan, ha poi aggiunto: “Il Decreto Crescita ha permesso ai club di acquistare atleti dall’estero con lo sconto: un aiuto straordinario, durato anni, che doveva essere l’occasione per rilanciare i nostri campionati. Rendendoli più competitivi e attraenti. Così non è stato e mi sorprende la reazione dei club: sembra che il problema della nostra Serie A sia la mancanza di una sorta di reddito di cittadinanza per i giocatori comprati oltreconfine“.

Salvini ha concluso così: “Io ci metto la faccia, come sempre. Se altri colleghi hanno idee diverse, li invito a confrontarsi anche pubblicamente. Il bene dello sport italiano passa soprattutto dal calcio: sono aperto a ogni dibattito e proposta“.

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