Attacco durissimo al presidente rossonero, i tifosi restano senza parole: dichiarazioni incredibili, scoppia il caos
Non siamo ancora alla guerra intestina, ma poco ci manca. La tensione in casa Milan, dopo un inizio di stagione non proprio memorabile, si taglia con un coltello. Consapevoli delle difficoltà, le diverse parti in causa sono alla ricerca del colpevole cui poter attribuire le responsabilità di un inizio così zoppicante. E se in molti vedono in Fonseca il perfetto capro espiatorio in questa situazione, altri puntano il dito contro i vertici societari, in particolare contro il presidente, fin troppo assente in un momento così delicato per l’intero club.
D’altronde, che qualcuno in società abbia sbagliato negli ultimi mesi, è palese. E gli errori messi maggiormente in evidenza da tifosi e addetti ai lavori sono sostanzialmente due: aver sbagliato l’allenatore e aver azzardato nelle scelte di mercato. Se infatti c’è chi non perdona al club di non aver insistito per portare a casa Zirkzee, altri si focalizzano più sulla scelta di Fonseca, frutto anche della rivolta popolare contro il vero prescelto, quel Lopetegui ostracizzato ancor prima del suo arrivo.
In tutto questo marasma che ha, di fatto, portato i rossoneri a iniziare la stagione con un flebile entusiasmo frutto solo di qualche vittoria in amichevoli internazionali prestigiose ma illusorie, il maggior responsabile per qualcuno sarebbe però il presidente, assenteista e silenzioso in un momento in cui, forse, sarebbe il caso di metterci maggiormente la faccia.
Milan, attacco durissimo al presidente: parole al vetriolo, cosa è successo
Nell’analisi di quanto sta accadendo in casa Milan, non ha lasciato spazio a tentennamenti e incertezze uno dei maggiori esperti di calciomercato in Italia, oltre che uno dei giornalisti sportivi più apprezzati e rispettati dal pubblico: Alfredo Pedullà.
Intervenuto sulle frequenze di casa per lui, quelle di Sportitalia, stavolta il noto giornalista non è voluto tornare su aspetti tecnici legati alla gestione rossonera, bensì a messo l’accento sulla figura del presidente, vertice societario che si sta distinguendo in questo momento per un silenzio quasi assordante.
In particolare l’invettiva di Pedullà è stata scagliata contro Paolo Scaroni, reo di non aver detto assolutamente nulla in questa fase delicatissima per il Milan: “Non parla da 482 ore! Che presidente è uno che non parla in una situazione del genere? È come un pilota che non guida“.
Un attacco durissimo e inatteso contro uno dei personaggi di vertice dell’organigramma rossonero ma che meno sembra essere chiamato in causa quando si tratta di questioni eminentemente sportive. Arriverà una risposta da parte dello stesso numero uno rossonero? Difficile immaginarlo. La situazione resta però tesa, e chissà che, dovessero proseguire in questo modo le cose, anche la sua posizione non possa cominciare a traballare.