Alcune dichiarazioni dopo la sconfitta a Rotterdam sono ormai ridondanti: il commento di Seedorf è azzeccatissimo.
Un brutto Milan quello che abbiamo visto nella partita contro il Feyenoord nel match di andata dei playoff di Champions League. La prossima settimana a San Siro servirà una prestazione molto diversa per ribaltare il risultato di 1-0 e conquistare la qualificazione.
L’approccio alla partita è stato sbagliato da parte della squadra e non è certamente la prima volta che succede questa cosa. Purtroppo, molte volte abbiamo assistito a prove scialbe da parte dei rossoneri sul piano dell’atteggiamento, con giocatori apparsi poco affamati di vincere in campo. Assurdo.
Sergio Conceicao appare sempre incredulo quando si ritrova a commentare questo tema, non si capacita del fatto che dei calciatori che indossano la maglia del Milan possano stare in campo con la mentalità sbagliata. Sono increduli anche i tifosi, che nonostante il cambio di allenatore continuano a vedere tutto questo. La vittoria in Supercoppa Italiana aveva illuso su una possibile svolta sul piano caratteriale, Conceicao sembrava aver portato nuova energia: purtroppo il problema rimane nonostante l’impegno del tecnico portoghese.
Le parole di Leao, la risposta di Seedorf
Interpellato da Prime Video nel post-partita, Rafael Leao ha parlato così: “Non abbiamo avuto la stessa aggressività e la stessa grinta che hanno messo loro nel primo tempo. Nel secondo tempo meglio, ma non siamo stati al livello di questa partita. Io ho avuto un’opportunità che poteva cambiare la partita, però non sono riuscito a finire l’azione. Dobbiamo vedere cosa non abbiamo fatto bene e imparare per vincere a casa nostra nella prossima partita. Non ci sono scuse, dovevamo mettere la stessa aggressività degli avversari e vincere tutti i duelli. Non ci siano riusciti. Al ritorno dobbiamo mettere l’atteggiamento che richiede una partita così importante di Champions League. Non lo abbiamo messo, se lo mettiamo sicuramente con le nostre qualità vinceremo la partita“.
Leao non sbaglia nella sua analisi, anche Tijjani Reijnders e Strahinja Pavlovic nel post-match hanno sottolineato che non c’è stata sufficiente aggressività in campo. Il problema è che le parole servono a poco, serve che tutti diano il massimo. Dopo mesi si continua a parlare dello stesso argomento.
Clarence Seedorf, anche lui intervenuto a Prime Video, ha espresso proprio questo concetto: “Le parole servono a poco. Parlare di leadership e di fare le cose assieme è una cosa, poi bisogna farlo. Loro sanno cosa fare, questi giocatori hanno già dimostrato che sono capaci di farlo. La prestazione non è stata così pessima, però è mancato qualcosa che invece il Feyenoord aveva“.
Seedorf ha ragione, le parole non servono, c’è bisogno di fatti. Si è parlato abbastanza di certe cose e i calciatori stessi sanno perfettamente cosa dovrebbero fare in campo. Se qualcuno non ha voglia di dare il 100%, avvisi Conceicao. Soprattutto chi dovrebbe essere leader, almeno tecnico (dopo sei anni al Milan si è capito che Theo Hernandez e Rafael Leao non possono essere leader di altro tipo), deve fare la differenza.
I prossimi mesi saranno importanti anche per fare scelte precise in vista della prossima stagione. Chi non ha voglia di dare il massimo per la maglia rossonera deve andarsene. Inutile dire nelle interviste di voler restare al Milan, di essere felici al Milan, di tenere al Milan e fare magari dei bei post sui social network mostrando di avere chissà quale carica in vista delle partite. Sono parole, ancora parole, inutili se non accompagnate da certi fatti.