Le dichiarazioni dell’americano in una lunga intervista concessa a Sports Illustrated. Ecco le sue parole sul Milan

Christian Pulisic si racconta. Il campione americano lo fa in occasione della presentazione del nuovo IV Kit del Milan, a Sports Illustrated. Il numero 11 del Diavolo ha parlato tanto del club rossonero, soffermandosi su Sergio Conceicao e Zlatan Ibrahimovic: “Con il passare degli anni, inizi a capire chi sei, esattamente cosa vuoi e quale direzione vuoi prendere nella vita. Ora, con il Milan, è stato il passo perfetto per me perché il club ha riposto molta fiducia in me fin dall’inizio e ho avuto un ottimo avvio. Penso che mi abbia insegnato molto di più sulla costanza e su come giocare al massimo livello.”
“Penso che per me sia importante continuare a lavorare come sto facendo. Credo di dovermi concentrare maggiormente sull’intensità senza palla. Quando lo faccio, mi sento in un buon momento… posso essere più libero con il pallone e prendere dei rischi. Penso che Conceição sia molto chiaro su questo per noi giocatori offensivi, in particolare per assicurarci di non avere paura.”
Le dichiarazioni di Pulisic su Ibra e Conceicao

Nel corso dell’intervista arrivano, come detto, arrivano le dichiarazioni anche su Conceicao: “È difficile quando arriva un nuovo allenatore e cerca di lasciare il proprio segno, specialmente a metà stagione. Può essere davvero complicato perché si gioca ogni pochi giorni. Penso che Conceição sia molto, molto appassionato. Si percepisce la passione che ha per il gioco e la sua mentalità vincente… Gli importa davvero tanto, ed è quello che serve in un allenatore.” Parole importante anche per spazzar via ogni dubbio sul rapporto tra il tecnico e l’attaccante.
Ecco le dichiarazioni, invece, su Ibra: “Il rapporto è stato positivo fin dall’inizio. Mi ha detto subito cosa potevo aspettarmi dal club… Una volta che lo conosci, è piuttosto diretto. Ti dice esattamente quello che pensa, il che per me è importante. Anche nei momenti difficili del club, mi ha cercato… gli importa molto dei giocatori. Mi chiede sempre: ‘Come sta la tua testa? Come ti senti mentalmente?’ Vuole che arriviamo agli allenamenti concentrati solo su ciò che accade in campo. E penso che ci ricordi che, se tutto è a posto fuori dal campo, allora anche in campo andrà tutto bene”.





