Zlatan Ibrahimovic al centro di un caso, racconto che riguarda lo svedese e un alterco con un altro personaggio del mondo del calcio
In maniera quasi inevitabile, Zlatan Ibrahimovic ha sempre fatto parlare di sé nel mondo del calcio. Lo ha fatto da giocatore ed è sotto i riflettori anche adesso che ha appeso gli scarpini al chiodo ed è un dirigente. Non sempre mettendo tutti d’accordo, anzi, ma andando avanti dritto per la sua strada, sempre e comunque, con le sue idee, a prescindere dall’accettazione o meno degli altri.

Molto dello Zlatan giocatore, della sua sicurezza e del suo carisma, si rivede anche in quello fuori dal campo, che più di una volta si è lasciato andare a dichiarazioni decisamente bellicose, sul ruolo ricoperto all’interno del Milan e sulla volontà di incidere, ricordando a tutti chi è che comanda. Il tema, naturalmente, genera dibattito tra gli appassionati rossoneri e non solo, tra i quali alcuni ritengono che forse lo Zlatan dirigente non sta riuscendo a lasciare particolarmente il segno.
Vedremo cosa accadrà tra i rossoneri al termine di questa stagione, con assestamenti nella squadra dirigenziale in corso e i nuovi equilibri che potranno crearsi con nuovo direttore sportivo e nuovo allenatore. Una situazione in cui di sicuro Ibrahimovic non resterà a guardare, anzi. Del resto, lui è un lottatore, lo è sempre stato. Come emerge dagli ennesimi racconti e retroscena su Zlatan in campo.
Ibrahimovic e Portanova, il racconto di vent’anni fa: “45 minuti di mazzate e di insulti”
Più di una volta, in passato, sono stati resi celebri scontri tra Ibrahimovic e altri grandi calciatori, veri e propri duelli rusticani. Si aggiunge anche quello che andò in scena tra Ibrahimovic e Daniele Portanova, raccontato a ‘Tv Play’ dall’ex difensore.
Torniamo indietro di circa vent’anni: “In un Siena-Juventus, io e Ibrahimovic ci siamo menati in maniera imbarazzante – ha spiegato – Passammo un mezzo tempo a prenderci a mazzate e a insultarci. Poi, alla fine del primo tempo, Ibra mi diede la mano e mi disse: “Porta, da ora siamo migliori amici”. Per tutto il resto della carriera, da allora, ci siamo rispettati e abbracciati“. Ibra calciatore, da questo racconto, riconosceva, a quanto pare, gli avversari duri ma leali e li rispettava, a suo modo.