L’affare con il Liverpool è saltato all’ultimo minuto quando tutto sembrava pronto per essere finalizzato. Cosa è successo? Svelato ora il retroscena

Ieri, alle ore 20:00, è scattato il gong finale del calciomercato estivo 2025. Il Milan è stato grande protagonista, ma non come ci si aspettava. I rossoneri erano coinvolti su più fronti negli ultimi giorni, ma alla fine ha chiuso soltanto due operazioni: Adrien Rabiot, acquistato per poco più di dieci milioni per accontentare Massimiliano Allegri, suo pupillo da sempre, e la sorpresa David Onogu, difensore centrale tedesco giovanissimo proveniente dal Wolfsburg. A sorpresa sì perché Allegri aveva richiesto un difensore di maggior esperienza e che potesse alzare il livello di qualità e attenzione del reparto. Non a caso, il Milan ha provato a prendere prima Manuel Akanji dal Manchester City (finito poi all’Inter al posto di Pavard) e poi Joe Gomez dal Liverpool. Con il centrale inglese sembrava tutto fatto: si era parlato di accordi raggiunti sia col giocatore che con la società inglese, ma poi qualcosa è andato storto. Cosa? In questi minuti è spuntato il retroscena del suo mancato arrivo.
Milan, retroscena Gomez: ecco perché non è arrivato
Gomez non è arrivato al Milan non per una questione economica, a differenza di Akanji (al quale è stato proposto un ingaggio più basso rispetto alle attese). I rossoneri avevano accontentato il giocatore con una offerta congrua e anche il Liverpool sembrava sul punto di accettare nonostante l’arrivo di Guehi last-minute e l’infortunio di Konaté. A quanto pare però c’è stato un ripensamento da parte degli inglesi.

Era tutto pronto per chiudere ma il Liverpool non lo ha liberato. I tempi poi sono erano troppo stretti per portare avanti un dialogo e provare a convincere gli inglesi a dire sì, per questo alla fine il Milan ha deciso di ripiegare sul giovanissimo Odogu. La domanda che tutti i tifosi si fanno in questo momento è molto semplice: come si passa dal cercare un profilo esperto come Akanji o anche Gomez (entrambi approvati da Allegri) ad un ragazzo di soli 19 anni con tre partite da professionista in Bundesliga nella passata stagione? Non è altro, questo, che la conferma di una società in gravissima difficoltà dal punto di vista della programmazione e del percorso da seguire. Il Milan continua a fare le cose improvvisando su più fronti in base ai momenti e alle opportunità, senza un obiettivo tecnico ma solo finanziario ed economico. Il progetto RedBird si basa solo su quello, ed ecco che abbiamo assistito all’ennesima rivoluzione in soli tre anni di gestione Furlani.





