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Conceicao allo scoperto: “Al Milan instabilità societaria, l’ambiente non era buono”

Sei mesi dopo l’addio al Milan, Conceicao è tornato a parlare dei rossoneri e lo ha fatto in maniera chiara e diretta

Conceicao in primo piano
Conceicao torna a parlare di Milan (ANSA) – MilanLive.it

Sergio Conceicao è tornato a parlare di Milan sei mesi dopo la fine dell’avventura in rossonero. Oggi il portoghese è all’Al-Ittihad in Arabia Saudita dopo un’estate senza accordi con altre società. C’erano stati contatti con la Lazio, ma niente di troppo concreto. I suoi mesi al Milan sono stati complessi: è iniziato tutto con la clamorosa vittoria della Supercoppa Italiana in finale contro l’Inter, che doveva essere l’inizio della rinascita, poi però le cose sono andate malissimo fino alla sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna. In mezzo, tanti problemi: la rissa con Calabria in mondo visione, le scelte di formazione particolari, l’addio di Morata dopo una discussione e qualche problemino anche con Pulisic. Conceicao aveva promesso che avrebbe parlato a fine stagione, ma poi non l’ha più fatto. Lo fa oggi, a diversi mesi di distanza, e in maniera molto chiara.

Il problema principale al Milan per Conceicao era uno: “C’era instabilità a livello societario, attorno alla squadra l’ambiente non era buono. Per questo mi tengo stretto ciò che abbiamo fatto. Inoltre, la dirigenza non mi ha supportato. Le faccio un esempio: dopo aver vinto la Supercoppa giocammo col Cagliari. In quel periodo giravano già le voci che il club stesse seguendo altri allenatori. Io pensavo a lavorare e a vincere, col peso dei risultati. Non ho avuto tempo di lavorare a tutti i livelli“.

Sergio sarebbe rimasto ma… “con alcuni cambiamenti“. Gli viene poi chiesto qual era il suo rapporto coi calciatori e per lui da questo punto di vista non c’erano problemi, anche se, come abbiamo visto prima, le cose sembrano essere andate diversamente: “Erano con me. L’ha detto anche Theo nell’intervista che avete fatto: dopo il Feyenoord, quando la gente diceva che l’avesse fatto apposta a farsi espellere, io l’ho difeso. In molti mi hanno scritto quando sono andato via. Io pretendo rigore, esigenza e poi relax quando c’è da rilassarsi. Se uno si presenta con un chilo in più, arriva in ritardo o cose simili io non posso tollerarlo. Per me, alla fine, i giocatori sono tutti uguali“.

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