Malore Cassano, l’ex medico di Kanu: In 5 in A giocano con l’ombrellino

MALORE CASSANO – Per cercare di indagare più a fondo il problema al cuore di Antonio Cassano La Gazzetta dello Sport ha intervistato Bruno Carù, docente di cardiologia dello sport all’università di Milano, e colui che nel 1996 operò al cuore l’interista Nwankwo Kanu: «L’ictus emorragico/ischemico è molto più pericoloso e di solito lascia conseguenze fisiche sul soggetto colpito. Il Tia è un attacco ischemico transitorio e una volta passato lascia il soggetto integro. Non ho visto Cassano, ma mi pare di capire che si tratti di Tia». Poi prosegue: «Il Pfo, cioè forame ovale pervio, è una causa abbastanza diffusa sia di ictus, sia di Tia. In pratica tra atrio destro e atrio sinistro resta aperto un piccolo buco cosa normale nella vita intrauterina, così il sangue invece di passare dall’atrio destro al ventricolo destro passa anche nell’atrio sinistro. Si creano in queste condizioni delle piccole turbolenze che generano dei piccoli coaguli che poi entrano in circolo e nel cervello possono creare il danno ischemico». Come risolvere il problema: «In modo molto semplice, con un piccolo intervento, non per via diretta cioè non si apre il torace, ma per via transcutanea. Si entra con un catetere in un’arteria, di solito passando dall’inguine e si arriva al cuore. In punta al catetere c’è un ombrellino che viene posizionato e chiude il buco». Per Cassano l’attività agonistica potrebbe tornare a breve: «Se si tratta di un Tia assolutamente sì. Due-tre giorni dopo l’intervento si torna a una vita normale. In 2-3 settimane un atleta è pronto all’attività agonistica. Per precauzione per qualche tempo è bene prendere un farmaco antiaggregante, la classica cardioaspirina. Ho visto personalmente che ci sono cinque calciatori di serie A che hanno l’ombrellino».

La redazione di Milanlive.it

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