Esclusiva Crudeli: Viviamo alla giornata, Champions importante anche per il mercato

MALAGA MILAN ESCLUSIVA CRUDELI – Malaga crocevia della stagione rossonera? Il Milan, impegnato alla ‘Rosaleda’, stadio del Malaga, dovrà dimostrare di essere ancora una squadra pronta e carica per l’Europa. Un inizio stentato di stagione, potrebbe infatti pregiudicare un’intera annata, anche in campo europeo. A poche ore dall’importantissimo match con la squadra iberica, la redazione di MilanLive ha intervistato in esclusiva Tiziano Crudeli, noto giornalista e tifoso rossonero, che così ha parlato ai nostri microfoni del match:

A poche ore dalla sfida con il Malaga, acque agitatissime in casa Milan. Come arriva secondo lei la squadra rossonera alla trasferta spagnola?

Mah… La trasferta spagnola deve essere una sorta di riscatto e di stimolo per invertire il senso di marcia negativo che il Milan ha da un po’ di tempo a questa parte in campionato. Questa sfida di Champions League arriva a proposito perché, sebbene le cose possano andare andare male in campionato, quando si arriva in Europa gli stimoli arrivano per tutti. La Champions può essere sì, una sorta di riscatto per il difficile campionato rossonero.

Dove secondo lei vanno rintracciati maggiormente i problemi di questo Milan? Un mercato estivo poco soddisfacente, un tecnico che non è riuscito a trovare la quadratura del cerchio, o giocatori che sembrano effettivamente avere indossato una maschera rispetto alle scorse stagioni?

Partiamo da un dato certo e sotto gli occhi di tutti: il Milan non è quello dell’anno scorso sia qualitativamente che tecnicamente. E’ inconcepibile comunque, nonostante le cessioni illustri possano essere utilizzate come alibi, che questo Milan sebbene non abbia un tasso tecnico elevatissimo, paragonato a quello delle scorse annate, sia nei bassi fondi della classifica del campionato. A mio modo di vedere le responsabilità per questo tracollo vanno equamente divise tra società, organico ed allenatore. Manca un organico di qualità, manca anche il gioco, manca un assetto tattico all’altezza… Per riportare un dato statistico, nelle ultime 10 partite, 8 in campionato e 2 di Champions League, il reparto difensivo non è mai rimasto lo stesso, è sempre stato cambiato con almeno un uomo. A centrocampo poi manca la qualità e mi fa strano pensare che un giocatore come Montolivo, che in nazionale ha dimostrato di avere i piedi buoni, venga utilizzato come inconstrista più che regista e costruttore di gioco. Tornando in difesa ci sono stati davvero errori incredibili, alcuni individuali come quell’ultimo di Amelia. In generale una serie di disfunzioni. La Champions, a questo punto e vista la classifica del campionato, diventa importante anche dal punto di vista economico: se si supera il girone, cosa che io spero ovviamente, entrano nelle casse societarie 18-20 milioni di Euro…

Un risultato positivo in terra iberica, può aiutare il Milan, o si tratterebbe ancora di una situazione momentanea come accaduto dopo lo Zenit?

Il Milan deve vivere alla giornata e pensare al Malaga che. dal canto suo,  vive un buon momento. C’è bisogno di un risultato positivo. Poi con calma bisognerà pensare anche al campionato e poi al ritorno con il Malaga. I risultati positivi aiutano a  riflettere sulla propria forza ed a riflettere sui propri mezzi. Ecco perché domani sera può essere importante anche per il campionato…

In quest’ottica, quanto può essere importante il rientro di Pato?

Lui un giocatore di grande qualità, può dare tanto sia sul piano della  qualità, sia a livello di realizzazioni. Il Milan ha avuto solamente tre realizzatori in campionato: El Shaarawy, Pazzini e De Jong…

Domanda secca: Allegri merita ancora la panchina rossonera secondo lei?

Mettiamo in chiaro una cosa: le responsabilità sono anche dell’allenatore. Non vorrei che si scaricasse troppo sul tecnico. Era inutile dire nel precampionato: questa squadra può competere per lo scudetto. Questo Milan non è da scudetto, ecco perché dobbiamo vivere alla giornata. Ecco perché pretendo dall’allenatore che i suoi giocatori vadano a sputare sangue e giocare alla morte, metaforicamente parlando. I giocatori devono rispondere alla carica che mette l’allenatore.

Mauro Piro – www.milanlive.it

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